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14/06/2025 ore 11.43
Cultura

Cinque calabresi nella tragedia della Caterina Costa: il saggio di Marco Liguori premiato a Rende

Nel libro “Caterina Costa, la nave dei misteri” emergono le storie dei calabresi coinvolti nell’esplosione del mercantile nel porto di Napoli il 28 marzo 1943
di Redazione

Cinque calabresi compaiono tra i nomi dei coinvolti nella tragedia del mercantile Caterina Costa, esploso nel porto di Napoli il 28 marzo 1943, causando oltre 600 morti e 3.000 feriti. A riportarlo è il giornalista e scrittore Marco Liguori nel saggio storico “Caterina Costa, la nave dei misteri” (De Ferrari Editore), che riceverà la menzione d’onore al Premio “Cosenza Città Federiciana” domenica 15 giugno a Rende.

Il mercantile, di proprietà dell’armatore Giacomo Costa fu Andrea, era stato requisito dalla Regia Marina nell’ottobre 1942 per il trasporto di munizioni e carburanti destinati alle truppe italo-tedesche in Tunisia.

Nel saggio, Liguori ricostruisce anche la presenza calabrese a bordo e nei dintorni della nave. Il primo nome è quello del soldato Pietro Ielo, 26 anni, di Reggio Calabria, ferito alla stazione di Napoli da frammenti dell’esplosione. Ielo riportò la frattura del braccio e del fianco destro.

Ferito ma sopravvissuto fu anche Antonio Colacino, fuochista nato a Marcellinara (Catanzaro) il 19 marzo 1919, parte dell’equipaggio militare.

Nel registro dell’equipaggio civile risultano altri tre nomi. Il secondo ufficiale Francesco Aloi, nato a Pizzo Calabro il 18 giugno 1889, imbarcato a Napoli pochi giorni prima della tragedia. Il nostromo Domenico Lacapria, nato a Gioia Tauro il 29 giugno 1906, imbarcato a Genova il 27 febbraio 1943. Infine, Stanislao Gentilino, cameriere nato il 3 maggio 1914, iscritto al compartimento di Pizzo Calabro, imbarcatosi a La Spezia.

Liguori ricostruisce un pezzo di memoria storica calabrese e nazionale attraverso i documenti ufficiali e i nomi di uomini coinvolti in una delle più gravi tragedie navali in tempo di guerra.