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29/09/2023 ore 09.08
Cultura

Cosenza, la Settimana della Cultura calabrese ricorda la strage di Cutro

La manifestazione è incentrata anche sul tema del ricordo. Quest'anno si ricordano gli 80 anni dei bombardamenti che colpirono la città nel 1943 durante la seconda guerra mondiale
di Salvatore Bruno

L’opera di Antonio La Gamba realizzata con i rottami della carretta naufragata davanti la spiaggia di Cutro è il simbolo della XIII edizione della Settimana della Cultura Calabrese, promossa dall’Universitas Vivariensis, inaugurata a Cosenza il 26 settembre scorso e che si protrarrà fino al 3 ottobre con dibattiti, appuntamenti editoriali, contaminazioni con l’arte e l’impegno sociale.

Uno scafo sul quale si protende un giovane vestito di oro, come il colore delle termocoperte che avvolgono i migranti al loro approdo sulle nostre coste – ha spiegato Demetrio Guzzardi, ideatore della Settimana della Cultura Calabrese – Questa opera artistica accompagna tutte le tappe della nostra rassegna. È un modo ritengo molto significativo per lanciare anche da qui l’appello non a respingere, ma ad abbracciare coloro che in pace e senza armi, vengono qui a cercare aiuto. La cultura è certamente utile per emancipare la società e far capire il senso della fratellanza umana».

All’auditorium Guarasci del liceo Telesio la settimana della Cultura ha incrociato le attività dei giovani impegnati nel volontariato. All’iniziativa è intervenuto monsignor Francesco Savino. Vescovo di Cassano allo Ionio e vicepresidente nazionale della Conferenza Episcopale, il presule ha detto la sua in merito all’ultimo decreto immigrazione: «Mi riservo di leggere il testo del provvedimento in maniera analitica – ha affermato – Tuttavia siamo sempre più in un tempo in cui il pendolo delle nostre posizioni oscilla tra l’indifferenza e un atteggiamento quasi criminale nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle immigrate. Loro non sono un problema, ma un grande capitale umano. 

Anche Papa Francesco lo sottolinea. Ci vuole accoglienza, accompagnamento, discernimento e integrazione. La sfida è duplice: da una parte noi dobbiamo accogliere secondo i criteri di giustizia, di legalità e di generosità. Poi c’è la questione integrazione. Se accolgo e non integro non si realizza quel meticciato importante che indica civiltà e democrazia matura».

Il vicepresidente Cei inoltre si è detto critico sull’allestimento di ulteriori Cpr, i Centri di permanenza per il rimpatrio. «Vorrei capire quante persone si prevede di trattenere in ogni Centro di permanenza, per quanto tempo, chi si occupa del loro accompagnamento, qual è il livello di dignità della vita di questi centri. Poi non ho ancora capito se quella proposta a metà strada tra il ridicolo e il patetico dei cinquemila euro da versare per uscire dai centri di permanenza, sia contenuta o meno in questo provvedimento». 

La Settimana della Cultura è incentrata anche sul tema del ricordo. Quest’anno celebra l’80mo anniversario dei bombardamenti che colpirono Cosenza nel 1943 durante la seconda guerra mondiale. E poi ricorrono i cento anni dalla nascita di Nina Weksler, la giovane ebrea che ha raccontato in un libro i drammatici giorni trascorsi nel campo di internamento di Ferramonti. «Ricordiamo inoltre – ha sottolineato Demetrio Guzzardi – le figure di tre personalità che recentemente sono scomparse: monsignor Francesco Nolè, l’accademico Pietro De Leo e poi il filosofo Nuccio Ordine. Infine abbiamo allestito una mostra su don Carlo De Cardona, il sacerdote degli ultimi».