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12/11/2025 ore 12.17
Cultura

David Szalay vince il Booker Prize 2025 e sceglie Cosenza come unica tappa del Sud

L’autore anglo-ungherese premiato per Nella carne (Adelphi) sarà alla Casa delle Culture il 2 dicembre. Un riconoscimento anche per il Premio Sila, che si conferma crocevia della grande narrativa internazionale

di Alessia Principe

Solo una settimana fa la Fondazione Premio Sila aveva annunciato con entusiasmo l’arrivo a Cosenza di David Szalay, una delle voci più originali della narrativa contemporanea. Oggi quella notizia assume un valore ancora più straordinario: lo scrittore anglo-ungherese ha appena vinto il Booker Prize 2025 con il romanzo Nella carne (Adelphi), consacrandosi tra i massimi autori della sua generazione.

Cosenza, unica tappa meridionale del tour italiano

L’appuntamento è fissato per martedì 2 dicembre 2025, alle ore 18, nella Casa delle Culture nel cuore del centro storico. La città bruzia sarà l’unica tappa del Sud Italia nel breve tour che toccherà anche Roma, Terni e Castiglion Fiorentino.

Un riconoscimento importante per la Fondazione Premio Sila e per Cosenza, che si conferma punto di riferimento per la cultura di qualità nel Mezzogiorno grazie al lavoro del presidente Enzo Paolini e della direttrice Gemma Cestari.

Il trionfo al Booker Prize

La vittoria di Szalay al Booker Prize è stata unanime. «Non avevamo mai letto nulla di simile», ha dichiarato Roddy Doyle, presidente della giuria e già vincitore del premio nel 1993. Insieme a lui, hanno decretato il successo dell’autore l’attrice e editrice Sarah Jessica Parker, la scrittrice nigeriana Ayòbámi Adébáyò, il critico britannico Chris Power e la romanziera statunitense Kiley Reid. «È, per molti versi, un libro cupo, ma è una gioia leggerlo», ha commentato Doyle.

Un romanzo sul corpo e sulla vulnerabilità

Nella carne, sesta opera narrativa di Szalay, segue la vita di István, un uomo sospeso tra successi e disfatte, attraversando quarant’anni di storia europea: dal crollo della Cortina di ferro alla pandemia, fino alle tensioni contemporanee. Con la sua scrittura precisa e inquieta, Szalay esplora il rapporto tra corpo, identità e vulnerabilità umana, consegnando un personaggio magnetico, impassibile di fronte al destino, che affronta tutto con un laconico «Okay». Un discendente ideale di Barry Lyndon e Meursault, simbolo dello smarrimento e della resistenza emotiva del nostro tempo.

Il dialogo con Marco Vigevani

A conversare con Szalay sarà Marco Vigevani, uno dei più noti agenti letterari italiani e protagonista dell’editoria contemporanea. Un incontro imperdibile per chi vorrà scoprire i segreti del romanzo che ha conquistato una delle giurie più prestigiose del mondo letterario e approfondire la visione di uno scrittore capace di intrecciare introspezione e storia collettiva.