Belvedere Marittimo, bufera sul Riviera Book Fest: «Presentazioni annullate senza rispetto per autori e pubblico»
La casa editrice Grafiché Editore denuncia gravi disfunzioni nell’evento: «Serate stravolte, eventi cancellati e nessuna scusa per autori e pubblico»
È un racconto amaro quello della casa editrice Grafiché Editore sul Riviera Book Fest, manifestazione letteraria ospitata a Belvedere Marittimo e giunta alla sua seconda edizione. L’editrice Nella Fragale, a nome della casa editrice, denuncia pubblicamente «disorganizzazione, superficialità e mancanza di rispetto» che avrebbero caratterizzato l’evento, al punto da annullare improvvisamente alcune presentazioni di libri già previste e attese dal pubblico.
Secondo la ricostruzione, Grafiché Editore aveva deciso di partecipare anche quest’anno, dopo un’edizione inaugurale segnata da varie difficoltà. «Nonostante i problemi del 2024 – spiega Fragale – avevamo scelto di non criticare pubblicamente, anzi di sostenere l’iniziativa con suggerimenti costruttivi. Quest’anno inizialmente non volevamo tornare, ma siamo stati contattati dagli organizzatori che ci hanno assicurato una gestione più attenta».
Convinti da queste rassicurazioni, una trentina di persone tra autori e accompagnatori hanno raggiunto Belvedere da tutta la Calabria, prenotando hotel e ristoranti. Erano state organizzate mini-presentazioni dalle 20 alle 21, prima dell’apertura ufficiale della fiera, con tanto di locandine approvate dall’organizzazione.
Ritardi, interruzioni e annullamenti
Al debutto, però, le cose sarebbero andate subito storte. Le prime presentazioni hanno subito ritardi a causa di prove microfoni e sono state interrotte dopo 25 minuti per «motivi organizzativi. Gli autori erano delusi – racconta l’editrice – ma abbiamo cercato di salvare la serata con una buona cena e il calore dell’accoglienza locale».
La frustrazione maggiore è arrivata il giorno seguente. In programma c’erano tre mini-presentazioni tra le 21 e le 22, seguite, alle 22:40, da altre tre presso la postazione ufficiale dell’organizzazione. Giunti puntuali alle 22:30, il gruppo ha atteso la conclusione di un evento precedente, seguito da un breve intermezzo musicale. Poi, prima di iniziare, è stata inserita un’altra presentazione. «Abbiamo atteso pazienti – spiega Fragale – ma, quando finalmente è arrivato il nostro turno, ci è stato comunicato che le nostre presentazioni erano saltate per permettere un concerto su una barca prima che il mare si agitasse».
Nessuna comunicazione ufficiale, nessuna scusa pubblica. «Sarebbe bastato un minuto al microfono per spiegare la situazione – sottolinea la casa editrice – invece silenzio assoluto».
La delusione degli autori
Tra gli autori presenti c’era anche Igor Colombo, impegnato in una dura battaglia contro una malattia oncologica in fase avanzata. «Vederlo attendere ore invano è stato straziante» racconta Fragale. Con lui, anche il dottor Cesare Perri e Tommasina Iera, che avevano creduto nella serietà dell’invito. Poche ore prima, l’assessora alla cultura aveva consegnato a Grafiché Editore una targa di riconoscimento, parlando del valore della cultura. «Ma cultura – commenta Fragale – è anche chiedere scusa quando si sbaglia».
Per la casa editrice, quanto accaduto è la dimostrazione che «gli eventi culturali non possono essere improvvisati». Partecipare significa investire tempo, denaro e passione, e il minimo richiesto è il rispetto verso autori e pubblico. «La cultura non è un riempitivo tra una prova microfoni e un concerto – conclude Fragale – ma un patrimonio che merita attenzione e dignità».