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28/12/2025 ore 15.32
Cultura

A Rossano il documentario sul processo alla resistenza palestinese

Sabato 3 gennaio la proiezione di “Colpevoli di Palestina” per sostenere gli attivisti detenuti a L’Aquila

di Redazione

Accendere un faro su una vicenda giudiziaria che da mesi divide l’opinione pubblica e solleva interrogativi profondi sul confine tra diritto, politica e solidarietà internazionale. È questo il senso della proiezione del documentario Colpevoli di Palestina, in programma sabato 3 gennaio alle ore 18:00, presso la sede di Rifondazione Comunista in Piazza Steri, nel centro storico di Rossano.

L’iniziativa è promossa dal Coordinamento Corigliano-Rossano per la Palestina, in collaborazione con il circolo locale del PRC, e nasce con un duplice obiettivo: informare e sostenere concretamente la difesa legale dei tre attivisti palestinesi detenuti nel carcere di L’Aquila.

Un’inchiesta dentro il tribunale

Diretto dal regista Giacomo Villa e realizzato nel 2025, il documentario – 47 minuti di inchiesta militante – entra nelle aule del tribunale aquilano per raccontare quello che i promotori definiscono senza mezzi termini un processo politico.

Alle immagini delle udienze si intrecciano testimonianze raccolte in Cisgiordania, tra checkpoint militari e incursioni dell’esercito israeliano. Videochiamate e interviste inedite portano sullo schermo la quotidianità di Tulkarem, dando voce a una realtà che, secondo l’accusa, verrebbe criminalizzata e assimilata al terrorismo.

Il caso Anan Yaeesh

Al centro della vicenda ci sono Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, arrestati in Italia e accusati di aver organizzato la resistenza palestinese contro l’occupazione. Anan Yaeesh, figura legata alla Seconda Intifada, è detenuto da quasi un anno.

La Corte d’Appello dell’Aquila ha negato la sua estradizione in Israele, riconoscendo il rischio concreto di torture nelle carceri israeliane, ma nonostante ciò i tre restano in custodia cautelare sul territorio italiano. Una scelta che, secondo associazioni e movimenti solidali, rappresenta un precedente grave e inquietante.

Una serata di sostegno concreto

La proiezione non vuole essere soltanto un momento di riflessione. L’intero ricavato della serata sarà destinato alla raccolta fondi per coprire le spese legali dei tre imputati e per il sostegno ai prigionieri palestinesi.

«La solidarietà non si processa, la resistenza non è un reato», ribadiscono gli organizzatori, chiamando la cittadinanza a partecipare e a rompere il silenzio su una vicenda che va ben oltre le aule giudiziarie.

A Rossano, sabato sera, il cinema diventa così atto politico e civile, uno spazio di confronto su diritti, giustizia e libertà che interroga direttamente anche l’Italia e il suo ruolo nello scenario internazionale.