“Scusate il disturbo”: un libro per restituire dignità alla fragilità
di Redazione
Un italiano su quattro convive con un disturbo mentale. Il 50% dei casi insorge prima dei 15 anni, l’80% entro i 18. In Europa, oltre il 20% dei giovani tra i 15 e i 29 anni presenta sintomi di ansia o depressione. In Italia, 60mila studenti tra gli 11 e i 17 anni mostrano tendenze all’isolamento sociale, e quasi la metà (46,2%) prova ansia entrando in classe.
I disturbi mentali sono la seconda causa di anni vissuti con disabilità (Yld) nel Paese: 2.622 anni persi ogni 100mila abitanti. Il loro costo economico – secondo l’Ocse – equivale al 4,1% del Pil europeo, oltre 600 miliardi di euro l’anno. Ma ogni euro investito in salute mentale genera un ritorno di 4,7 euro in produttività e benessere.
Eppure la spesa pubblica italiana resta ferma al 3,4% del totale, tra le più basse in Europa (Francia 15%, Germania 11,3%, Regno Unito 10,3%). Nel mondo del lavoro, quasi un giovane su due (47,7%) dichiara stress o esaurimento.
Da questi dati prende forma “Scusate il disturbo” (Laurana Editore), in libreria dal 10 ottobre, Giornata mondiale della Salute mentale: un libro che intreccia storie di vita, dati e riflessioni, restituendo alla salute mentale il suo significato più profondo – un bene comune.
A Pagina 2 approfondiamo i contenuti del libro e la visione dei suoi autori.