Cosenza, Valeria Bosco: «Il mio dolore è diventato speranza» | VIDEO
La storia di una giovane donna che ha trasformato lutti, malattia e violenze in un percorso di rinascita grazie al libro “I miracoli che Dio mi ha donato”
Ci sono storie che non chiedono di essere raccontate, ma che diventano necessarie. La vita di Valeria Bosco, 33 anni, è una di queste. Una vita segnata dalla sofferenza, dalla fragilità fisica, dalle perdite, ma anche da una forza che non trema e non indietreggia. È la stessa forza che l’ha portata a scrivere il libro “I miracoli che Dio mi ha donato”, un racconto di dolore, fede e rinascita che oggi Valeria presenta con coraggio e orgoglio.
«Sono una ragazza che non ha avuto una vita semplice, ma mi sono sempre rialzata», racconta. Nata con una malattia rara, i medici le avevano dato pochi giorni di vita, poi tre mesi, poi sette. «Mi avevano detto che non sarei vissuta a lungo. Invece eccomi qui, dopo 33 anni», dice con un sorriso che pesa più di mille vittorie.
«Ho perso quattro figli. A loro è dedicato il mio libro»
La forza di Valeria si è forgiata soprattutto nell’amore e nel dolore per i suoi figli. Quattro gravidanze difficili, tre interrotte troppo presto e un ultimo miracolo, il piccolo Mohamed Edward, nato prematuro e vissuto per quattro mesi e mezzo.
La voce le trema quando ricorda quel periodo: «Avevo promesso a mio figlio che la sua storia sarebbe stata raccontata. Non volevo che rimanesse chiusa in un cassetto come la mia. Io qui oggi non sono da sola: con me c’è lui».
La perdita del suo bambino, avvenuta un anno fa, il 25 novembre, è stata devastante. Ma da quel dolore è nata una necessità: scrivere. «Fin da piccola annotavo pensieri, momenti bui, emozioni. Ma non avevo mai avuto il coraggio di farlo davvero. Poi una signora, Rosalda Foggia dell’Unione 6 di Rende, mi disse: “La tua storia deve essere raccontata”. E così ho iniziato».
Il libro parla di maternità, ma anche di solitudine, bullismo, malattia e violenze subite: «Non sono stata fortunata in amore. Nel libro racconto anche le violenze che ho subito», confida.
La cecità e l’errore sanitario: «Da quell’anno il buio»
Nel 2011 la sua vita si spezza ancora. Per un errore sanitario, Valeria diventa non vedente. «Avevo problemi di vista fin da bambina, ma vedevo. Poi un errore medico mi ha portato a perdere la vista completamente», spiega con lucidità disarmante. Oggi aspetta un trapianto di cornea, eppure non è la malattia a definirla. È la forza con cui affronta ogni giorno.
Il viaggio in Africa con Sergio Crocco e la Terra di Piero
Fra le pagine più luminosamente dolorose della sua vita c’è l’Africa. Valeria ha viaggiato in Senegal insieme a Sergio Crocco e alla Terra di Piero, in un’esperienza che lei descrive come trasformativa. «Mi ha colpito la felicità dei bambini, la loro semplicità, il loro abbraccio. Lì ho capito quanto poco basta per essere grati della vita», racconta.
Accanto a lei, persone speciali: «Ho scoperto due anime meravigliose: Sergio Crocco e Deborah dell’associazione Unione Eccentriche di Rende. Mi hanno lasciato tanto». Ora Valeria ha un nuovo sogno: tornare in Africa per consegnare personalmente un impianto utile all’ospedale locale. «Voglio esserci di nuovo. L’Africa ti entra dentro».
«Io dico a tutti: non mollate. Ce la possiamo fare insieme»
Valeria oggi guarda avanti. Con fatica, con dolore, ma anche con una luce che nessuna tempesta ha mai spento. «Il mio obiettivo è dire alle persone di non mollare mai. Come ce l’ho fatta io, ce la possiamo fare tutti. Insieme», ripete alla fine dell’intervista.
Il suo libro, “I miracoli che Dio mi ha donato”, è acquistabile su Amazon e sarà presentato il 10 novembre alla Terra di Piero, con altri incontri in programma. La sua è una storia difficile. Ma soprattutto, è una storia necessaria. E luminosa.