Effetto Coronavirus in Cina, crolla l'inquinamento ambientale
Il coronavirus, sempre più diffuso nel mondo, produce il primo effetto positivo sulla Terra. Secondo quanto riporta il sito della Nasa, i satelliti di monitoraggio – grazie anche al lavoro dell’Agenzia spaziale europea – hanno rilevato una significativa riduzione del biossido di azoto (NO2) in Cina. Tutto ciò coincide con l’esplosione della malattia infettiva che solo nel Paese asiatico ha contagiato più di 80mila persone. Il periodo preso in considerazione infatti è quello che parte dal 1 gennaio al 20 gennaio 2020, arco temporale prima della quarantena, e dal 10 febbraio al 20 febbraio 2020, ovvero l’inizio della quarantena.
Cosa dice la Nasa sulla riduzione di azoto in Cina?
In un articolo che illustra i dati degli scienziati della Nasa, si legge che «la riduzione dell’inquinamento da NO2 è stata inizialmente evidente vicino a Wuhan, ma alla fine si è diffusa in tutto il paese. Milioni di persone sono in quarantena in una delle più grandi azioni simili nella storia umana. Al 28 febbraio 2020, il virus si trova in almeno 56 paesi».
Il ricercatore della Nasa, Fei Liu spiega che «questa è la prima volta che vedo un calo così drammatico su un’area così ampia per un evento specifico», ricordando che un caso simile era avvenuto solo nel 2008 in concomitanza delle Olimpiadi di Pechino. Un fenomeno, però, circoscritto al territorio della Capitale della Cina. La Nasa, inoltre, aggiunge che la drastica riduzione di azoto è coincisa anche con il Carnevale cinese, momento in cui le aziende e le fabbriche chiudono dall’ultima settimana di gennaio ai primi di febbraio per celebrare la manifestazione.
Sempre Fei Liu, in conclusione, evidenzia come «quest’anno, il tasso di riduzione è più significativo rispetto agli anni passati ed è durato più a lungo. Non sono sorpreso perché molte città a livello nazionale hanno adottato misure per ridurre al minimo la diffusione del virus».