Perciaccante: edilizia più forte con Piano casa e Decontribuzione Sud
Il presidente di Confindustria Cosenza avverte: «Caro-materiali minaccia il 70% dei cantieri»
Il settore delle costruzioni guarda al futuro con un mix di fiducia e prudenza. È il messaggio lanciato dal presidente di Confindustria Cosenza e del Comitato Mezzogiorno di ANCE nazionale, Giovan Battista Perciaccante, intervenuto a Milano all’incontro dedicato al “Codice di condotta cantiere – impatto sostenibile”, con la presenza della presidente nazionale dei costruttori Federica Brancaccio. Un appuntamento che ha permesso di fare il punto su un comparto che, soprattutto nel Mezzogiorno, continua a rappresentare uno dei pilastri dell’economia.
Perciaccante sottolinea come la fase attuale richieda una lettura attenta. L’effetto propulsivo del Pnrr – decisivo nel post pandemia – sta perdendo forza e il sistema produttivo ha bisogno di strumenti strutturali, non più emergenziali. Da qui la necessità di un’idea di edilizia capace di sostenere il diritto all’abitare, rigenerare quartieri e città intere e accompagnare la crescita infrastrutturale del Paese secondo criteri di efficienza e sostenibilità. In quest’ottica il presidente accoglie positivamente la proposta del Piano casa nazionale, insieme alle misure per la messa in sicurezza del territorio, chiedendo una governance “efficace e inclusiva”.
Accanto alle prospettive, però, emergono criticità che rischiano di frenare i cantieri. La più urgente è il “caro-materiali”, un’emergenza che secondo Perciaccante colpisce il 70% dei lavori in corso, con rincari che oscillano tra il 30 e il 65 per cento e che investono pesantemente anche gli interventi finanziati dal Pnrr. Una situazione che mette sotto pressione imprese già gravate da costi crescenti e margini in calo.
Perciaccante ricorda poi la necessità di mantenere attiva la Decontribuzione Sud, definita dalla presidente Brancaccio un motore essenziale del mercato del lavoro meridionale perché orienta l’occupazione verso profili stabili e qualificati. Allo stesso tempo chiede di correggere la norma che impedisce alle imprese di compensare crediti d’imposta con contributi previdenziali e premi assicurativi: una misura che rischia, afferma, di «intaccare i benefici che hanno sostenuto le imprese proprio grazie alla leva dei crediti d’imposta».
Per il presidente di Confindustria Cosenza il quadro è chiaro: serve una politica industriale che metta al centro edilizia, rigenerazione urbana e sviluppo del Mezzogiorno. Solo così sarà possibile trasformare la ripartenza in un percorso solido e duraturo per tutto il settore.