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02/08/2025 ore 10.42
Economia e Lavoro

Treni in provincia di Cosenza, la denuncia della CISL: «Un isolamento imbarazzante su Ionio e Tirreno»

Il segretario generale della UST CISL Cosenza, Michele Sapia, lancia un appello per superare il grave isolamento ferroviario della provincia: «La mobilità è un diritto, servono investimenti e programmazione»

di Redazione

La recente disavventura di un gruppo di turisti bloccati lungo una tratta ferroviaria del Cosentino, riportata dalla stampa locale, è solo l’ultimo episodio di una lunga serie. Una punta dell’iceberg che rivela una crisi sistemica. A denunciarlo è Michele Sapia, segretario generale della CISL Cosenza, che da tempo porta avanti una battaglia per un sistema di mobilità più equo ed efficiente, in particolare per le aree interne e per le fasce più fragili della popolazione come giovani e anziani. «Migliaia di cittadini e turisti – denuncia – sono ostaggio di una rete ferroviaria inadeguata, scollegata e inaccessibile».

Disagi quotidiani e tratte inadeguate: il caso della costa jonica

Sulla fascia jonica, i collegamenti da Cosenza verso la Puglia sono praticamente assenti. La tratta Cosenza–Crotone è lenta e non competitiva, con orari poco funzionali alla vita quotidiana di lavoratori, studenti e pazienti diretti verso strutture sanitarie. Il nodo di Sibari, invece di essere un hub interregionale, resta un simbolo di mancata integrazione: coincidenze scomode o inesistenti costringono i viaggiatori a percorsi infiniti. «Un viaggio da Sibari a Taranto può durare fino a 8 ore. Con una programmazione efficiente, ne basterebbero 3».

Stazioni chiuse e fermate cancellate: la costa tirrenica dimenticata

Neppure la costa tirrenica è esente dai problemi. A Paola, l’ultima corsa festiva parte intorno alle 19: troppo presto per l’estate. Le stazioni di Campora San Giovanni e Longobardi, pur ristrutturate, restano inspiegabilmente chiuse. Le fermate di Cirella e San Nicola Arcella, un tempo strategiche per il turismo balneare, sono sparite da anni dalla mappa ferroviaria. L’assenza di collegamenti ferroviari adeguati obbliga residenti e turisti a usare l’auto, congestionando strade come la SS 106 o la Crocetta, pericolose e spesso inadatte al traffico estivo. Il risultato è un territorio isolato, insicuro e penalizzato anche dal punto di vista economico.

La mancata assegnazione di fondi del PNRR per l’Alta Velocità in Calabria ha acuito il malcontento. Per la CISL, l’intera comunità della provincia di Cosenza ha diritto a una rete ferroviaria moderna, continua e integrata. «Non è accettabile che nel 2025 si resti isolati per l’assenza di una corsa serale o di una coincidenza mal progettata».

L’appello della CISL: «Mobilità diritto fondamentale, non lusso»

Nel suo intervento, Michele Sapia elenca le priorità:

«La buona mobilità è strategica per lavoro, salute, turismo e sviluppo. Serve programmazione, investimenti e buon senso. Basta Far West dei trasporti. Vogliamo una rete ferroviaria efficiente, innovativa, sostenibile. Il futuro della provincia di Cosenza passa anche dai suoi treni» ha concluso.