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21/08/2025 ore 14.50
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Diamante, torna “7 giorni con le donne per i diritti umani” per l'equità di genere ei diritti umani

La seconda edizione è dedicata ad Angela Maria Aieta e abbraccia una storia ancora drammaticamente attuale: quella dei desaparecidos, oppositrici e oppositori politici che tra gli anni ‘70 e ‘80 furono arrestati dalle polizie dei regimi dittatoriali, torturati e uccisi

di Francesca Lagatta

Dal 26 Agosto al 2 Settembre, a Diamante, la seconda edizione di “7 giorni con le donne per i diritti umani”, rassegna spin-off del Mediterraneo Festival Corto ideata e organizzata dal Cinecircolo Maurizio Grande con il patrocinio di Amnesty International Italia e del Comune di Diamante.

Sette giorni per riflettere sui diritti umani e sull'equità di genere in aspetti diversi del vivere quotidiano perché laddove le opportunità e le possibilità siano diverse per donne e uomini si violano i diritti umani naturali.

Io temi

Lo scorso anno la rassegna era dedicata alla prima sindaca donna d'Italia, la calabrese Caterina Tufarelli Palumbo, sindaca di San Sosti. La seconda edizione è dedicata ad Angela Maria Aieta e abbraccia una storia ancora drammaticamente attuale: quella dei desaparecidos, oppositrici e oppositori politici che tra gli anni '70 e '80 furono arrestati dalle polizie dei regimi dittatoriali in Argentina, Cile, Uruguay, torturati e uccisi senza lasciare alcuna traccia. Tra i trentamila desaparecidos argentini anche Angela Maria Aieta, nata a Fuscaldo ed emigrata in gioventù, che denunciò iniziale le torture cui venivano sottoposti i prigionieri politici sotto il regime di Videla fino ad essere prelevata da un commando militare, portata nei locali dell'ESMA (Escuela Superior de Mecánica de la Armada), torturata per mesi e gettata nell'Oceano Atlantico da uno dei “Voli della Morte”.

A testimoniare la storia di Aieta e di altri desaparecidos, Anna Maria De Luca, giornalista e nipote di Angela Maria Aieta, che ha seguito per Repubblica.it le udienze del processo ESMA, termianto con la condanna all'ergastolo per i capi della dittatura militare argentina responsabili dell'omicidio di Aieta, e Dora Salas Iantorno, giornalista argentina anche lei imprigionata negli anni di regime dittatoriale.

Sport e letteratura

Tante le ospiti delle sette serate per spaziare nella tematica dell'equità di genere dallo sport al cinema alla letteratura.

Le donne nello sport saranno rappresentate e raccontate da Milena Bertolini, ex giocatrice di calcio e CT della Nazionale di calcio femminile italiana dal 2017 al 2023 e Federica D'Astolfo ex capitana della Nazionale di calcio femminile.
La serata dedicata ai diritti umani vedrà protagonista Laura Petruccioli, responsabile Progetto Arte per i Diritti Umani di Amnesty International Italia.

La donna nel cinema sarà rappresentata dalla regista Danila Trapani che curerà un workshop su come si crea un film d'animazione.

La tematica delle donne in letteratura vedrà protagonista Pina La Banca, editrice e fondatrice di QeD edizioni, insieme a lei Giusy Capone, critica letteraria, e Paola Surace, editor.

Le mostre

Tra i luoghi della rassegna: il lungomare Fabiani di Diamante e il Museo DAC in cui saranno esposte due mostre: “Finestre sull'altrove” e “ESMA, giustizia in aula bunker”.

La prima è curata da Matteo Pericoli, sessanta vedute per sessanta rifugiati, progetto realizzato fra il 2018 e il 2021 insieme ad Art for Human Rights a sostegno di Amnesty International. Matteo Pericoli ha lavorato insieme a 60 persone rifugiate che hanno raccontato e condiviso con l'autore il proprio percorso di migrazione. Pericoli è architetto, autore, disegnatore e insegnante. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste nazionali e internazionali, oltre ad aver realizzato “Skyline of the World”, un murale di 120 metri per il terminal dell'American Airlines all'aeroporto internazionale JFK.

“ESMA, giustizia in aula bunker” è invece la mostra fotografica di Anna Maria De Luca che ha documentato lo storico processo, raccontato su Repubblica dalla stessa De Luca. Le foto in esposizione, pubblicate in Italia su Repubblica e in Argentina sul Clarìn, furono scattate nel 2010 dalla De Luca nell'aula bunker di Rebibbia durante le udienze: sono immagini storiche che testimoniano come l'Italia riuscì a fare giustizia in un periodo in cui in Argentina era ancora impossibile aprire i processi, a causa delle amnistie.