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07/10/2025 ore 17.10
Eventi

Festival della Cuccìa, tra memoria e innovazione a Casali del Manco

La seconda edizione celebra il piatto identitario silano con show cooking, vini e musica nel borgo di Pedace

di Redazione

Si è conclusa con successo la seconda edizione del Festival della Cuccìa, evento promosso dal Comune di Casali del Manco e dalla sindaca Francesca Pisani. Obiettivo: raccontare il territorio attraverso il piatto identitario a base di grano e carne, simbolo di abbondanza e memoria collettiva.

Dal talk allo show cooking

Sabato 4 ottobre, il festival ha ospitato il talk “La cuccìa tra passato e futuro” con interventi di Maurizio Pescari, giornalista e scrittore, e Michelangelo D’Ambrosio, presidente Slow Food Calabria. A seguire, lo show cooking nel centro storico di Pedace ha unito memoria e innovazione.

La signora Nina, custode della tradizione, ha mostrato come un tempo si preparava la cuccìa, quando il grano si lasciava in ammollo e il forno era condiviso dall’intera comunità. Accanto a lei, Carmelo Fabbricatore (Federazione Italiana Cuochi), insieme al prof. Roberto Filippelli e agli allievi dell’Istituto Alberghiero Mancini, ha reinterpretato il piatto con tre varianti: vegetariana, con peperoni, melanzane e zucchine; classica scomposta, con cotiche servite a parte; dolce, con canditi, zeste di limone e cioccolato.

Vino, cinema e musica nel borgo

Il festival ha coinvolto le aziende vitivinicole del territorio, simbolo di una viticoltura eroica, e ha proposto la proiezione di “Sogna, Immagina, Vivi”, cortometraggio diretto da Alessio Falbo per Artefatto Film, che racconta i colori dell’altopiano silano attraverso lo sguardo di un bambino.

Le serate musicali hanno completato l’esperienza: dopo le performance di Antonio Grosso e Fabio Curto, il pubblico ha applaudito il Sasà Calabrese Trio, con Fabio Guagliardi al piano e Tarcisio Molinaro alla batteria, per un viaggio tra i grandi cantautori italiani. Il Festival della Cuccìa conferma così la sua vocazione: recuperare memoria e tradizione per trasformarle in risorsa culturale e turistica. Un percorso che parte dal cibo e coinvolge l’intera comunità, tra ricordi, ricette e sapori autentici della Sila.