Music for Change, il direttore artistico Gennaro De Rosa traccia il bilancio della sedicesima edizione | VIDEO
Tempo di bilanci per la 16esima edizione di Music for Change la manifestazione promossa dall’Associazione Musica contro le mafie insieme a Libera e che coniuga l’impegno sociale alla musica sviluppandosi tra incontri e dibattiti sui temi pregnanti dell’Agenda 2030 con un talent che culminerà il prossimo 10 ottobre, nella finale del Rendano di Cosenza a cui parteciperanno i sette artisti selezionati nella fase che si è conclusa lo scorso 31 maggio.
Ospite di Cosenza Channel, il direttore artistico Gennaro De Rosa, ha ripercorso le tappe di questa edizione ed anche delle origini di un contest originale e unico nel suo genere in Italia. «Le prime due edizioni del concorso che inizialmente si chiamava Musica contro le mafie, si sono svolte a Casalecchio di Reno – ha ricordato – Dalla terza edizione abbiamo deciso di portare la manifestazione nella nostra terra di origine, in provincia di Cosenza e, paradossalmente, da quel momento ha avuto un respiro più nazionale.
Anno dopo anno, Musica contro le mafie è cresciuto, diventando più complesso ma nello stesso tempo più consapevole. La rivoluzione è avvenuta nel 2020: abbiamo trasformato il premio Musica contro le mafie in quello che oggi è Music for change, musica per il cambiamento, per allargare gli orizzonti alle tematiche dei temi fondamentali contenuti nell’ Agenda 2030 dell’ONU». Ricca la formula di quest’anno, inaugurata da una serie di panel su temi di stretta attualità: «Tra gli ospiti abbiamo avuto lo scrittore Gioacchino Criaco, Moni Ovadia, Pinuccio di Striscia la Notizia, il sostituto procuratore antimafia Ida Teresi e tanti altri.
Questa fase ha una matrice comune con quella che abbiamo chiamato Music for Change Week, quando si è aperto il Sound Village per ospitare i finalisti del concorso musicale». Si tratta dell’approdo di una lunga selezione: «Abbiamo avuto circa 900 iscritti poi ridotti a 300 da una commissione artistica. Questi 300 aspiranti sono stati valutati da tre giurie; una tecnica, una giuria social e poi una giuria molto particolare costituita insieme a Libera Scuola e Formazione che è trasversale e distribuita tra scuole di tutta Italia. Sono stati così selezionati 21 artisti semifinalisti che poi abbiamo ascoltato all’auditorium Guarasci. Infine abbiamo scelto i 7 finalisti che concorreranno la sera del 10 ottobre per il primo posto».
Questi artisti poi hanno trascorso una settimana nel Sound Village a Rende dove, spiega Gennaro De Rosa, «hanno incontrato dei team di supporto che li hanno affiancati nella scrittura dei brani che questi artisti proporranno appunto nella finale. E si tratta di brani che hanno, lo ribadisco, come tema quelli contenuti nell’Agenda Onu 2030». In particolare le tematiche sono resistenze e democrazia, ambiente ed ecologia, cittadinanza digitale e Cyber-Risk, parità di genere e diritti Lgbtq+, lavoro e dignità, migrazione e popoli, disuguaglianze e marginalità sociali.
La fase primaverile della 16esima edizione di Music for change si è conclusa a fine maggio con una serata di spettacolo sempre al Rendano dove si sono esibiti Federico Zampaglione, frontman dei Tiro Mancino, l’artista emergente Francamente nota al grande pubblico per la sua partecipazione a X Factor ed il rapper Mezzosangue, che ha la particolarità di esibirsi con il volto coperto con un passamontagna.