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11/09/2025 ore 12.21
Eventi

Settembre Rendese 2025: sessant’anni di musica e cultura, Rende si candida a capitale della nuova lirica

Il festival torna con un cartellone che unisce grandi concerti, teatro, incontri d’autore e lirica. Il sindaco Principe: «Una città universitaria deve investire sulla cultura per essere più libera»

di Alessia Principe

Si alza il sipario sul Settembre Rendese che quest’anno celebra un traguardo speciale: i suoi sessant’anni. La prima edizione del festival più longevo della Calabria fu inaugurata da Domenico Modugno e, da allora, ogni anno la kermesse chiude l’estate con un cartellone di ospiti musicali di grande richiamo.

Questa mattina nella sala conferenze del comune di Rende, il sindaco Sandro Principe, l’assessore agli Eventi Fabio Liparoti, il direttore artistico Alfredo De Luca e la dirigente di settore Adele Sauro hanno svelato il programma completo e tutte le novità. Si tratta di un percorso itinerante che coinvolge l’intera città - dalle contrade al Borgo Antico fino al cuore pulsante del centro urbano - tra arte, spettacolo, incontri e tradizione.

Il programma del Settembre Rendese 2025

Il direttore artistico Alfredo De Luca ha messo a punto un programma ambizioso e trasversale. Tra le novità di quest’anno, come sottolineato anche dal sindaco, l’attenzione all’opera lirica con il Gran Galà Lirico prodotto dall’Orchestra Sinfonica Brutia, tassello di un progetto che mira a fare di Rende un polo unico nel Mezzogiorno. Di seguito il cartello:

Principe: «Il nostro è un cartellone culturale»

Il sindaco Sandro Principe, alla guida della nuova amministrazione, rivendica la svolta culturale dell’edizione 2025. «Rende è una città universitaria – ha spiegato – e proprio per questo abbiamo voluto puntare su un cartellone sì musicale ma soprattutto culturale. Ci candidiamo a diventare la capitale della nuova lirica nazionale e vogliamo ospitare ogni mese un grande rappresentante culturale, come ad esempio Alessandro Barbero che arriverà in primavera, e cominceremo con il professor Oliva che è un grande intellettuale. Un popolo che ha cultura è un popolo più libero. Vogliamo creare un’ala della musica dove c’è il Museo del presente dedicata ai nuovi compositori. Abbiamo grandi idee per rilanciare Rende. Un popolo che ha cultura è un popolo più libero».

Poi ancora: «C’era la necessità di fare uscire Rende dal torpore, era una città incapace di capire sè stessa. Questo Settembre Rendese, insieme ad altre iniziative, deve ridare a Rende la consapevolezza di quello che è. È una città gradevole con una buona presenza di verde e lo aumenteremo perché c’è l’idea di piantonare gli alberi che altri hanno tagliato. Abbiamo grande area industriale e universitaria, abbiamo un potenziale che non può restare inattivo. Se hai una macchina che può arrivare a 6000 giri, a 4500/4800 la possiamo tirare. Vogliamo passare da una cultura che privilegia l’attimo a una cultura che si interessa di cose che devono restare».

Accanto a lui in conferenza stampa, il vicesindaco con delega allo spettacolo Fabio Liparoti, che ha coordinato l’organizzazione del festival, sottolinea il risultato ottenuto in tempi record. «Siamo riusciti a costruire questo cartellone in soli tre mesi, da quando ci siamo insediati. È un programma che parla a tutte le generazioni e che restituisce a Rende il ruolo di capitale culturale del Mezzogiorno. Gli eventi – aggiunge - non finiranno con il Settembre rendese, ma di continuare anche nei prossimi mesi, specie a Natale».

Cultura e ospiti

Il Settembre Rendese 2025 ospiterà anche:

Settembre Rendese 2025: festival identitario

Con un programma che unisce concerti pop e internazionali, lirica, teatro, letteratura e momenti dedicati alla memoria storica, il Settembre Rendese conferma la sua vocazione di evento-simbolo della città di Rende e tra i più rappresentativi del Sud Italia. Da sessant’anni è una celebrazione che unisce comunità, cultura e partecipazione, rendendo Rende capitale regionale della cultura di fine estate.