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03/11/2024 ore 10.56
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Alluvione in Spagna: Valencia ancora in ginocchio, i morti salgono a 213

Si teme un cimitero all'interno di un parcheggio sotterraneo. I sindaci chiedono l'intervento dei militari e aiuti
di Redazione

Valencia è ancora sommersa dai danni dell’alluvione causata dalla Dana, che ha devastato la regione spagnola cinque giorni fa. I sindaci dei comuni colpiti sollecitano interventi rapidi, invocando più aiuti e la presenza dei militari per riportare la normalità. Molti abitanti non hanno accesso all’acqua potabile e scarseggiano le risorse alimentari. Strade e parcheggi rimangono bloccati da veicoli accatastati, possibili luoghi di altre vittime. Il premier Pedro Sánchez, al termine di una riunione del comitato di crisi, ha riconosciuto che la risposta dello Stato è “insufficiente” e ha sottolineato che la situazione rappresenta «la peggiore inondazione in Europa dall’inizio del secolo».

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Non si arrestano le critiche alla gestione dell’emergenza. Ad oggi si contano 213 vittime, ma molte persone risultano ancora disperse. Ad Aldaia, i sommozzatori dell’Unità di Emergenza Militare stanno perlustrando il parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire, un’area considerata un “cimitero” per la possibile presenza di corpi. Le critiche coinvolgono anche il governatore della regione, Carlos Mazón, accusato di aver agito con ritardo e di aver mantenuto un livello d’emergenza inadeguato.

Le tensioni politiche coinvolgono anche Podemos, che accusa il governo Sánchez di non aver dichiarato lo stato di allarme. «Il governo e la regione devono collaborare per rispondere all’emergenza» ha ribadito Sánchez, annunciando il dispiegamento di ulteriori 5mila militari e agenti della polizia nazionale.

Nel frattempo, migliaia di volontari si sono radunati a Valencia, portando cibo, acqua e materiali di prima necessità. Felipe VI e Letizia Ortiz arriveranno oggi nelle aree più colpite. Tra le notizie drammatiche, emergono anche storie di speranza: una donna è stata salvata dopo tre giorni intrappolata in un’auto a Benetússer, suscitando sollievo in un momento così critico.