Bimbo scomparso a Ventimiglia, il dolore del papà: «Mi sono distratto per montare la tenda e lui è sparito»
«Stavamo montando la tenda e tutto d’un tratto Allen non c’era più, ma adesso non me la sento di parlare, cercate di capire, vogliamo solo trovarlo…». Sono le parole, colme di angoscia, di Bernard Ganao Jr, il padre del bambino filippino di 5 anni scomparso venerdì sera da un campeggio a Latte, frazione di Ventimiglia, in Liguria. A raccoglierle è stato Il Secolo XIX.
La famiglia, originaria delle Filippine e residente da anni a Torino, si trovava in vacanza insieme ad altri connazionali. Dopo aver visitato Roma, avevano fatto tappa sulla riviera ligure per trascorrere qualche giorno al mare. Un viaggio che si è trasformato in un incubo: Allen Bernard Ganao è svanito nel nulla.
Secondo le prime ricostruzioni, il piccolo si sarebbe allontanato approfittando di un momento di distrazione del padre. L’ultima immagine di lui arriva da una telecamera di sorveglianza, che lo ritrae con una maglietta bianca e pantaloncini verdi. A notarlo sarebbe stato un uomo del posto, che ha fornito una versione dei fatti contraddittoria: prima avrebbe detto di aver aiutato Allen ad attraversare la strada, poi di avergli dato un passaggio in auto.
Una discrepanza che ha spinto gli inquirenti a indagare a fondo. L’auto dell’uomo è stata sequestrata, così come la sua abitazione perquisita. Le ricerche, intanto, proseguono senza sosta, coinvolgendo forze dell’ordine, volontari, elicotteri, cani molecolari e perfino unità di soccorso via mare.
Una famiglia felice, ora nel dolore
«Ora pregheremo insieme per il piccolo Allen e speriamo che tutto si concluda nel migliore dei modi», ha dichiarato padre Charles Manlangit, guida spirituale della comunità filippina di Torino. Da ore, nel complesso di San Giovanni Evangelista in corso Vittorio Emanuele, non si parla d’altro.
«Bernard, Barbara, la loro figlia maggiore Bea Paola e Allen sono una famiglia molto unita», racconta un amico della coppia. I social sono pieni di foto di gite, sorrisi e momenti felici: immagini che oggi sembrano appartenere a un’altra vita.
La famiglia vive a Torino dal 2001. Barbara, la madre, era diplomata infermiera nelle Filippine, mentre Bernard lavorava come operaio. Attualmente entrambi gestiscono un servizio di portineria in una palazzina di corso Re Umberto.
«Continuava a ripetere “Papà, papà”»: l’ultima segnalazione
L’unico ad aver visto Allen è il proprietario di una casa situata sulle alture di via Torretta, poco prima della zona boschiva che conduce al confine con la Francia. L’uomo ha riferito agli investigatori di aver trovato il bambino nel suo cortile, mentre ripeteva in lacrime: “Papà, papà”.
Lo avrebbe quindi accompagnato fino a un bivio del sentiero, da dove Allen sarebbe proseguito da solo. È proprio in quel punto che ieri mattina i cani molecolari Hilda e Gemma, due Bloodhound messi a disposizione da cittadini volontari, hanno intercettato le ultime tracce del piccolo.
Da lì in poi, il nulla.
Indagini a tappeto, ma nessun esito
Nel pomeriggio di ieri, l’uomo che ha visto Allen è stato condotto in caserma per un interrogatorio approfondito. Non risulta indagato, ma la sua abitazione è stata perquisita dai carabinieri alla ricerca di qualsiasi elemento utile. Sono stati ispezionati anche la piscina torbida presente nel complesso e alcune vasche vicine: nessun risultato.
Le indagini proseguono su tutti i fronti, mentre cresce la preoccupazione per le condizioni del piccolo, disperso da giorni in un’area boscosa e impervia, dove le temperature notturne sono basse e la vegetazione fitta rende difficili i movimenti e le ricerche.