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07/07/2025 ore 12.10
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Bruno, il cane eroe ucciso da un boccone con dei chiodi

Nei suoi 7 anni di vita aveva salvato nove persone e ricevuto vari riconoscimenti. Il barbaro gesto in un centro di addestramento cinofilo alle porte di Taranto
di Redazione

È stato ucciso dalla mano di qualcuno che gli ha lanciato un wurstel pieno di chiodi, eppure nei suoi 7 anni di vita aveva salvato nove persone e ricevuto vari riconoscimenti, tra i quali un premio dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Bruno, un bel bloodhound molecolare, è stato trovato morto all’alba di due giorni fa in una pozza di sangue nel centro di addestramento dell’unità cinofila Endas, alle porte di Taranto.

“Oggi sono morto insieme a te, hai lottano per una vita intera ad aiutare l’essere umano, e lo stesso umano ti ha fatto questo. Assassini, lo avete ucciso facendolo soffrire per ore”, ha scritto sui social il responsabile del centro Arcangelo Caressa. “Quando un vostro parente avrà bisogno di Bruno, lui non ci sarà. Ti voglio bene amico mio”, ha aggiunto. Nei suoi sette anni di carriera, Bruno aveva partecipato a diverse operazioni di ricerca e soccorso, collaborando anche con la Protezione civile. L’animale aveva anche partecipato ad operazioni finalizzate allo smantellamento di gruppi che organizzano lotte clandestine di cani e per questo c’è chi sospetta che sia stato ucciso per vendetta. “Una notizia che stringe i cuore, un atto vile, codardo, inaccettabile. Grazie per tutto ciò che hai fatto, Bruno”, ha scritto su X la premier Giorgia Meloni, postando una pagina del Messaggero dove lei compare in foto, sorridente, accanto al cane. La deputata Michela Vittoria Brambilla ha sottolineato che l’animale è stato condannato ad una “morte orrenda, lunga e dolorosissima, per l’emorragia interna: c’è da vergognarsi di appartenere alla razza umana”.

E ha osservato che probabilmente chi ha compiuto questo gesto “non lo ha fatto per crudeltà, ma con uno scopo preciso”, perché Bruno aveva contribuito a far sequestrare cani utilizzati nei combattimenti. “A maggior ragione – ha detto la deputata – occorre individuare il colpevole e applicare la pena prevista dalla legge Brambilla. Chiedo alle forze dell’ordine di compiere ogni sforzo perché il responsabile della morte del cane Bruno sia assicurato alla giustizia e ne risponda secondo le nuove norme della legge che prevede, per chi uccide un animale adoperando sevizie o prolungandone volutamente le sofferenze, fino a 4 anni di carcere e 60mila euro di multa”. Sul caso è intervenuto anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “E’ un atto barbaro e incivile su cui mi auguro le autorità preposte possano fare piena luce. A chi lo ha addestrato, a chi lo ha amato e a chi con lui ha condiviso tanti momenti belli e preziosi, giunga la mia affettuosa vicinanza”, ha scritto. Ed anche per la senatrice Michela Biancofiore, l’autore “deve essere individuato e punito in maniera esemplare”.