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02/10/2024 ore 19.21
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Bufera su Puff Diddy: le accuse di stupro, il giro di droga, i video shock. Ecco cosa sta succedendo

La cronostoria dettagliata del caso Diddy, il rapper accusato di reati gravissimi
di Redazione

Nella megavilla al numero 40 di Hedges Banks Drive negli Hampton, si diceva accadesse di tutto: stelle della musica, droga nei bicchieri, stanze chiuse a chiave. Adesso che la bomba è scoppiata nelle mani di Puff Diddy, una volta Puff Daddy, all’anagrafe Sean Combs, il segreto di Pulcinella è diventato un’inchiesta molto seria che ha reso quello poco tempo fa era uno degli uomini musicalmente più potenti dello showbiz, un detenuto in attesa di giudizio con una vita già in rovina. La mole di materiale nelle mani degli inquirenti è talmente vasta, da non lasciare dubbi sul futuro del rapper. Niente più party, niente più red carpet, niente lustrini, ma un’ombra gigantesca che distruggerà prima il personaggio e poi l’uomo accusato di crimini terribili.

Andiamo con ordine e ricostruiamo quello che è avvenuto, e sta accadendo, partendo dalla notizia: Puff Daddy è stato arrestato, è in galera con l’accusa di abusi e tratta di esseri umani a scopo sessuale, ed è sotto osservazione h24 perché potrebbe tentare di togliersi la vita.

La cronostoria dei fatti

Spuntano 120 persone vittime di abusi, molti minori

Un avvocato del Texas, Tony Buzbee, ha annunciato ieri una nuova causa legale contro il rapper americano in rappresentanza di ben 120 persone, vittime di abusi sessuali a cavallo tra anni ’90 e i 2000. Ma non è tutto, infatti i problemi giudiziari di Diddy, si allargherebbero anche alla violenza sui minori, perché ben 25 di queste 120 presunte vittime (60 uomini e 60 donne, solo un terzo di loro bianche) ai tempi delle violenze erano minorenni. Uno di loro avrebbe avuto addirittura nove anni.

Tra tutti i dettagli che la polizia ha fatto emergere c’è il ritrovamento di 1000 bottiglie di olio per bambini sequestrate dalla casa del rapper.

Il nuovo MeToo

«Il più grande segreto dell’industria dell’intrattenimento, che in realtà non era affatto un segreto, è stato finalmente svelato al mondo – ha detto Tony Buzbee -, il muro del silenzio è stato ora rotto». Il legale sarà assistito nell’accusa a Puff Daddy da Andrew Van Arsdale, che nella sua carriera ha rappresentato centinaia di vittime in un altrettanto molto discussa causa per abusi sessuali contro i Boy Scouts of America e che oggi dichiara al Washington Post che i nuovi documenti in loro possesso sono «senza precedenti».

Trema il mondo dello showbiz

«Verrà il giorno in cui faremo nomi diversi da Sean Combs. E di nomi ce ne sono molti. I nomi che faremo, supponendo che i nostri investigatori confermino e corroborino ciò che ci è stato detto, sono nomi che vi sconvolgeranno. Non sto parlando solo dei codardi – ha detto riferendosi evidentemente agli ospiti “comuni” di Puff Daddy – ma anche dei complici, cioè di quelle persone che sappiamo aver visto questo comportamento e non aver fatto nulla. E sto parlando delle persone che hanno partecipato, lo hanno incoraggiato, lo hanno incitato. Loro sanno chi sono».  Tant’è che Van Arsdale preannuncia che in queste cause che partiranno verranno citati in qualità di coimputati anche membri della famiglia di Combs, etichette discografiche, responsabili di sedi di eventi e altri frequentatori di feste, che poi è la parte di questa storia che a quanto pare starebbe facendo tremare le gambe a molti protagonisti dello showbiz musicale statunitense e hollywoodiano. 

Chi è Puff Diddy

Combs è considerato uno degli esponenti più importanti e influenti dell’hip hop, avendo vinto tre Grammy e lavorato con artisti come Notorious B.I.G., Mary J. Blige, Usher, Lil Kim, Faith Evans e 112. Ha fondato la Bad Boy Records nel 1993, la linea di abbigliamento Sean John, un marchio di vodka e la rete televisiva Revolt. Ha venduto la sua quota in quest’ultima società a giugno di quest’anno. Nella sua carriera da avvocato, Buzbee ha anche rappresentato donne che hanno accusato il quarterback della Nfl Deshaun Watson di violenza sessuale e condotta inappropriata.