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21/03/2025 ore 15.59
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Caos in casa Ferragni: scontro tra soci, bilanci in rosso e accuse di documenti falsi

Il confronto tra Morgese e Calabi sulla gestione del bilancio di Fenice si accende. Accuse di inadeguatezza e assenza di documenti da parte di Morgese, difesa di Calabi che ribalta l’accusa sul socio. Il futuro di Fenice è ora in bilico
di Redazione
Chiara Ferragni durante l'intervista a 'Che Tempo che fa', Milano, 03 marzo 2024. ///// talian blogger, businesswoman, fashion designer and model, Chiara Ferragni, during the interview at the Nove program 'Che Tempo che fa', conducted by Fabio Fazio, in Milan, Italy, 03 March 2024. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

Morgese non si arrende e continua la sua battaglia contro la gestione del bilancio di Fenice. Le sue accuse sono dirette e incisive: secondo l’imprenditore, il bilancio non solo sarebbe “non veritiero”, ma mancherebbe anche di una documentazione adeguata a giustificare i numeri presentati. A suo avviso, il fabbisogno finanziario indicato è sensibilmente superiore rispetto alle reali necessità della società, portando a una distorsione della realtà economica di Fenice. Un’accusa grave, che implica una gestione poco trasparente e non in linea con gli obblighi contabili.

Morgese, infatti, è fermamente convinto che la mancanza di documentazione non sia casuale, ma finalizzata a coprire eventuali irregolarità legate all’operato del precedente organo amministrativo, ovvero Chiara Ferragni e Paolo Barletta. I due, al timone della società fino a novembre 2024, vengono accusati di non aver garantito la corretta gestione amministrativa, lasciando un bilancio difficile da interpretare e non conforme alla realtà.

Le accuse di Morgese non passano inosservate e suscitano una reazione immediata e decisa da parte di Calabi. L’attuale amministratore di Fenice si difende strenuamente, rispondendo punto per punto alle critiche mosse dal socio. «Ho sempre operato esclusivamente nell’interesse della società», dichiara Calabi, che sottolinea di aver sempre agito con la massima diligenza e buona fede, rispettando i principi contabili e operando con correttezza. Una difesa netta, che non lascia spazio a interpretazioni: Calabi rivendica il suo operato come assolutamente trasparente e in linea con gli interessi dei soci e dei creditori.

Ma la difesa di Calabi non si limita a questo. Con un colpo di scena, l’amministratore ribalta l’accusa sullo stesso Morgese, accusandolo di aver esercitato un controllo eccessivamente invadente sulla gestione societaria. Calabi sostiene che il suo comportamento fosse finalizzato a guadagnarsi una “totale contezza” sull’andamento della società, una situazione che avrebbe spinto Morgese ad intervenire costantemente su ogni aspetto della gestione, rendendo difficile il lavoro degli altri soci. Un’accusa che cambia completamente il punto di vista sulla vicenda: non più un’eventuale negligenza da parte di chi ha gestito l’azienda, ma una gestione invadente da parte di Morgese che avrebbe ostacolato l’attività amministrativa.

Il futuro di Fenice si fa incerto, con le due fazioni interne che si accusano a vicenda. La guerra delle parole è appena iniziata, e il bilancio della società diventa l’oggetto di un dibattito che potrebbe avere ripercussioni importanti per il futuro di tutti i soci e dei dipendenti coinvolti. La sensazione è che si stia preparando una lunga battaglia legale, che potrebbe essere decisiva per determinare chi avrà il controllo reale della società e come verrà gestito il suo destino.

In questo scenario teso e complicato, la figura di Chiara Ferragni e Paolo Barletta rimane un elemento centrale. La loro uscita dalla gestione di Fenice, avvenuta nel novembre 2024, non ha messo fine ai contrasti, ma ha anzi acuito le tensioni tra i soci. Morgese e Calabi si accusano reciprocamente di non aver rispettato gli impegni presi e di non aver garantito la trasparenza e l’affidabilità della gestione societaria.