Caso Chiara Ferragni, al via il processo per truffa aggravata
Inizia oggi davanti alla terza sezione penale del tribunale di Milano il procedimento contro l’influencer e altri due imputati. Al centro le campagne benefiche dei pandori Balocco e delle uova di Pasqua griffate Ferragni
Nella giornata di oggi, martedì 23 settembre 2025, prende ufficialmente il via davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Milano il processo a carico di Chiara Ferragni. L’influencer è accusata di truffa aggravata insieme ad altre due persone.
Si parte con un’udienza predibattimentale, introdotta dalla Riforma Cartabia, che serve a snellire i procedimenti penali per i reati a citazione diretta. La citazione a giudizio, in questo caso, è stata firmata dal pubblico ministero Cristian Barilli e dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco.
L’udienza si svolgerà davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini e sarà dedicata soprattutto alla costituzione delle parti. Oltre a Ferragni, sono stati convocati anche l’ex manager Fabio Maria Damato e Francesco Cannillo, presidente del CdA di Cerealitalia. Per Alessandra Balocco, invece, sarà dichiarato il non luogo a procedere, in quanto deceduta nei mesi scorsi.
Gli avvocati potranno chiedere l’accesso a riti alternativi, che ridurrebbero i tempi del processo e, in caso di condanna, la pena di un terzo. Secondo quanto anticipato da La Repubblica, Ferragni non sarà presente in aula in questa prima fase, ma potrebbe comparire nelle prossime udienze.
Al centro del procedimento c’è la vicenda dei pandori Balocco e delle uova pasquali griffate Ferragni. Secondo l’accusa, l’operazione commerciale avrebbe fatto credere ai consumatori che parte dei proventi fosse destinata a finalità benefiche, mentre in realtà le società legate all’imprenditrice avrebbero ricavato un profitto illecito superiore ai 2,2 milioni di euro.
Ferragni era già stata colpita da una sanzione dell’Antitrust e, tra multe, donazioni e accordi con il Codacons, ha versato complessivamente 3,4 milioni di euro. Nonostante l’intesa con l’associazione dei consumatori, che di fatto aveva eliminato la presenza di parti offese, la Procura ha comunque deciso di procedere, sottolineando che il reato resta perseguibile d’ufficio per la minorata difesa dei consumatori.
Il caso Ferragni si conferma così uno dei processi mediatici più attesi dell’anno, destinato ad avere ampio risalto non solo giudiziario ma anche politico e sociale.