Chico Forti: richiesta di semilibertà presentata dalla famiglia. «Detenuto modello»
Dopo oltre vent’anni di detenzione negli Stati Uniti e il recente trasferimento in Italia, la famiglia di Chico Forti ha ufficialmente presentato una richiesta di semilibertà. La notizia, confermata a Fanpage.it dallo zio Gianni Forti, riaccende l’attenzione sul caso dell’ex velista e imprenditore italiano condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, un crimine di cui Forti si è sempre dichiarato innocente.
Un passo verso la libertà
La richiesta, depositata presso il tribunale di sorveglianza, arriva pochi mesi dopo il rientro di Forti in Italia, avvenuto il 18 maggio 2024 grazie all’intervento del governo italiano. Il premier Giorgia Meloni aveva annunciato a marzo il trasferimento del detenuto, che dopo oltre vent’anni in un carcere della Florida, è stato accolto in un istituto penitenziario a Verona. Qui sta continuando a scontare la pena, in attesa di sviluppi sulla richiesta di semilibertà.
Secondo Gianni Forti, la famiglia ha seguito scrupolosamente il percorso legale previsto dal nostro ordinamento. “Siccome sono stati riconosciuti tutti gli anni che ha trascorso in Florida, dovrebbe aver raggiunto la possibilità di usufruire della semilibertà”, ha dichiarato. Gli avvocati hanno inoltrato la richiesta, e ora si attende la risposta del tribunale di sorveglianza.
L’iter della richiesta e le valutazioni del tribunale
Il tribunale dovrà ora valutare una serie di fattori prima di prendere una decisione definitiva sulla concessione della semilibertà. Tra questi, il comportamento di Forti durante la detenzione, l’assenza di precedenti penali prima della condanna e il percorso rieducativo seguito in carcere. “Chico ha sempre mantenuto un comportamento esemplare e non ha mai avuto problemi disciplinari”, ha sottolineato Gianni Forti.
Per la valutazione della richiesta, verrà istituita una commissione che analizzerà ogni elemento utile a stabilire se il detenuto possa accedere al regime di semilibertà. “Non abbiamo tempi precisi, ma confidiamo che tutto possa avvenire abbastanza presto”, ha aggiunto lo zio.
Un lungo percorso per dimostrare l’innocenza
Il caso Chico Forti ha suscitato per anni un grande interesse mediatico e istituzionale. Dal giorno della sua condanna, la famiglia si è battuta incessantemente per ottenere giustizia, sostenendo l’innocenza dell’ex imprenditore italiano. Lo stesso Forti non ha mai smesso di proclamare la propria estraneità ai fatti, rifiutando qualsiasi compromesso.
Nel dicembre 2020, l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato un imminente ritorno di Forti in Italia, ma la procedura si era arenata per questioni burocratiche. Il sogno della famiglia si è concretizzato solo nel maggio 2024, quando finalmente il detenuto è stato trasferito nel carcere di Verona.
L’adattamento alla nuova realtà
Nonostante la privazione della libertà, Forti ha saputo reinventarsi anche all’interno del carcere. “Gli sono state offerte diverse opportunità di lavoro, e lui ha deciso di intraprendere un corso da pizzaiolo, ottenendo anche un riconoscimento”, ha raccontato Gianni Forti. Un dettaglio che testimonia la volontà di Chico di proseguire la propria vita, nonostante le difficoltà.
Il ritorno in Italia ha inoltre permesso a Forti di riacquistare un’identità legale: “Ora ha i documenti, un codice fiscale, tutto ciò che serve per tornare a essere una persona normale. In Florida non aveva più nulla”.
Attesa per la decisione finale
Ora la palla passa al tribunale di sorveglianza, che dovrà stabilire se Forti potrà usufruire del regime di semilibertà. La famiglia attende con fiducia, sperando che l’iter proceda senza intoppi. “Non vogliamo alcuna corsia preferenziale, ci atteniamo a ciò che prevede la legge”, ha concluso Gianni Forti.
Mentre il caso continua a far discutere, Chico Forti e i suoi cari sperano di vedere presto la fine di una vicenda che dura da oltre vent’anni. “Vogliamo solo raggiungere la pace che inseguiamo da un quarto di secolo”, ha detto lo zio. Un’eventuale concessione della semilibertà rappresenterebbe il primo passo verso una nuova fase della vita per Chico Forti, lontano dalle sbarre.