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05/07/2025 ore 12.50
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Elon Musk lancia un nuovo partito: l’America Party e i democrat gongolano per rottura con Trump

Con un sondaggio pubblicato su X il 4 luglio, Musk propone la nascita di un nuovo partito politico. Un’idea che potrebbe danneggiare i repubblicani e favorire i democratici.
di Redazione

Dopo anni di simpatia pubblica e convergenze strategiche, Elon Musk e Donald Trump potrebbero presto diventare rivali politici. Il patron di Tesla ha lanciato su X (ex Twitter), in occasione del 4 luglio, una provocazione che ha il sapore di un vero e proprio progetto politico: la nascita dell’America Party, un nuovo soggetto che potrebbe spezzare il duopolio tra Democratici e Repubblicani.

«Il Giorno dell’Indipendenza è il momento perfetto per chiedere se volete indipendenza dal bipolarismo partitico», ha scritto Musk ai suoi milioni di follower, lanciando un sondaggio che ha già superato un milione di voti. Il 70% dei partecipanti ha risposto “sì”, sostenendo l’idea di una terza forza politica nazionale. Musk ha poi proposto una strategia per iniziare: puntare solo su pochi seggi chiave al Congresso, dove l’equilibrio è sottilissimo.

Secondo Grok, l’intelligenza artificiale targata Musk, un partito con il 5-10% dei consensi potrebbe spostare gli equilibri in stati chiave come Pennsylvania, Georgia, Arizona, Michigan e Nevada, danneggiando soprattutto i Repubblicani. Un effetto che si vedrebbe già alle midterm del 2026 e potrebbe pesare ancora di più nelle presidenziali del 2028, come accadde con Ross Perot nel 1992.

Il successo dell’America Party, secondo la stessa AI, dipenderebbe dalla presenza sulle schede elettorali, dai finanziamenti e dall’attrazione di indipendenti e conservatori delusi. Se sui fondi ci sono pochi dubbi – Musk è l’uomo più ricco del pianeta – resta da capire se l’operazione avrà un respiro reale o resterà solo una mossa mediatica. E intanto i democrat gongolano perché la rittura con trum ha portato all’erosione di consensi del presidente americano.

Nel frattempo, il post ha già superato 30 milioni di visualizzazioni e 45.000 commenti: il primo passo di una sfida che potrebbe cambiare la politica americana.