Evade Elia Del Grande, l’autore della strage di Cadrezzate: scavalca il muro della casa-lavoro di Castelfranco Emilia
L’uomo, 49 anni, era detenuto in una struttura di reinserimento in provincia di Modena. Nel 1998 sterminò a fucilate la famiglia: condannato a 30 anni, stava scontando una misura di sicurezza perché ritenuto ancora socialmente pericoloso
È di nuovo in fuga Elia Del Grande, il nome che nel gennaio del 1998 sconvolse l’Italia per la strage di Cadrezzate, piccolo centro del Varesotto dove, allora ventiduenne, sterminò la propria famiglia a colpi di fucile.
Oggi ha 49 anni e da venerdì sera nessuno sa più dove sia. Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, l’uomo è scappato dalla casa-lavoro di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, dove stava scontando una misura di sicurezza perché ritenuto ancora socialmente pericoloso.
L’allarme è scattato nella tarda serata di venerdì 31 ottobre. Del Grande avrebbe scavalcato il muro perimetrale della struttura, alto circa dieci metri, approfittando probabilmente di un momento di distrazione del personale. Da allora si sono perse le sue tracce. Sul caso indagano i carabinieri del Comando provinciale di Modena, che hanno avviato ricerche in tutta l’area e diffuso la sua scheda segnaletica alle forze dell’ordine di tutta Italia.
La strage del 1998
Il 7 gennaio 1998 Elia Del Grande, figlio di una famiglia benestante di Cadrezzate, uccise a fucilate il padre, la madre e il fratello, al culmine di un conflitto familiare mai chiarito fino in fondo. All’epoca aveva 22 anni. Arrestato poche ore dopo, venne condannato in primo grado all’ergastolo, pena poi ridotta a trent’anni in appello.
Durante la detenzione ha seguito un percorso di riabilitazione psicologica, ma per i periti rimane una personalità fragile e potenzialmente pericolosa. Dopo aver scontato 25 anni di carcere, Del Grande era stato trasferito nella casa-lavoro di Castelfranco Emilia, dove avrebbe dovuto rimanere per almeno sei mesi in attesa di una nuova valutazione del Tribunale di Sorveglianza.
Ricerche in corso
La fuga ha destato forte preoccupazione, anche per la capacità organizzativa mostrata: il muro della struttura è alto una decina di metri e la sorveglianza, pur non carceraria in senso stretto, è costante. Al momento non risultano segnali di violenza o complicità.
Gli investigatori non escludono che Del Grande possa aver preparato la fuga da tempo. Intanto la Procura di Modena ha aperto un’inchiesta per evasione e ha disposto controlli straordinari nelle zone limitrofe e nei luoghi dove l’uomo potrebbe avere contatti o appoggi.