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04/04/2025 ore 23.37
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Femminicidio a Messina, cinque coltellate per uccidere Sara Campanella: l’autopsia conferma l’orrore

La 22enne di Misilmeri è morta dissanguata: il killer è il collega di università Stefano Argentino. Restano dubbi sull’arma del delitto
di Redazione

Cinque coltellate tra la schiena e il collo, una delle quali ha reciso la giugulare. È durata pochi, tragici minuti l’agonia di Sara Campanella, la studentessa 22enne originaria di Misilmeri, in provincia di Palermo, uccisa lunedì a Messina dal suo collega di facoltà Stefano Argentino, 27 anni, che ha già confessato l’omicidio.

A confermare la dinamica dell’aggressione è l’esame autoptico eseguito dal medico legale Elvira Spagnolo presso il Policlinico di Messina. Secondo quanto emerso, Sara è stata colpita due volte alla schiena e successivamente altre tre volte lateralmente, una delle quali ha perforato un polmone, mentre quella fatale ha raggiunto la giugulare, causandole un’emorragia massiva.

La ricostruzione

L’autopsia ha chiarito che la morte è sopraggiunta rapidamente per dissanguamento. Restano ancora alcuni aspetti da chiarire, come la compatibilità del coltello ritrovato nei pressi del luogo dell’aggressione con l’arma usata per il delitto.

A riferirlo è l’avvocato Concetta La Torre, legale della famiglia Campanella:

“Dall’autopsia è risultato che i colpi sono stati inferti con un’arma bianca e quello mortale è stato quello al collo. Al momento non abbiamo conferme definitive sul coltello recuperato dagli inquirenti. Inoltre, non è chiaro se Sara abbia avuto modo di tentare una difesa”.

Il contesto

Sara e Stefano frequentavano entrambi l’università di Messina. Lui, secondo quanto emerso fin dai primi momenti dell’indagine, avrebbe nutrito da tempo una vera e propria ossessione nei confronti della ragazza. Un’ossessione che lunedì si è trasformata in violenza brutale, sotto gli occhi di alcuni testimoni.

Il femminicidio di Sara Campanella ha scosso profondamente la comunità universitaria e l’intero Paese. Le indagini della Procura di Messina proseguono per ricostruire ogni dettaglio di un omicidio che appare premeditato e motivato da un rifiuto mai accettato.