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23/11/2025 ore 18.34
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Influenza, già 2 milioni di italiani a letto. Il Covid colpisce gli anziani. «Vaccinatevi»

Le infezioni respiratorie acute non mostrano variazioni significative, ma tra i bambini piccoli l’incidenza resta elevata. I medici invitano alla vaccinazione

di Redazione

Nella settimana dal 10 al 16 novembre 2025, l’andamento dell’influenza e delle altre infezioni respiratorie mostra una sostanziale stabilità: si registrano 7,91 casi per mille assistiti, pari a una stima di circa 446 mila nuovi contagi. Dall’inizio della stagione fredda il totale supera i 2,1 milioni di casi.

A essere maggiormente colpiti restano i bambini sotto i quattro anni, che superano i 25 casi ogni mille assistiti, confermandosi la fascia più vulnerabile secondo i dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità. In tutte le regioni italiane, l’intensità del fenomeno si mantiene bassa o prossima ai livelli basali.

Quali virus stanno circolando

Dai 1.648 campioni analizzati emerge un quadro eterogeneo. Il virus influenzale, soprattutto di tipo A, rappresenta l’11,2% dei campioni positivi. Il Sars-CoV-2 scende al 6,3%, mentre il virus respiratorio sinciziale (RSV) rimane sotto l’1%. I Rhinovirus, invece, sono responsabili del 16,9% delle positività. Negli ospedali si registrano percentuali più elevate dei principali virus respiratori: Rhinovirus, Sars-CoV-2 e virus influenzali. Tra gli over 65, il Sars-CoV-2 risulta ancora una presenza significativa.

Secondo Gianni Rezza, docente di Igiene e Sanità Pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele, l’attuale stagione influenzale si sta comportando «in modo simile allo scorso anno», nonostante la nuova definizione di caso includa anche le infezioni acute senza febbre. Quest’anno, osserva l’epidemiologo, il virus A(H3N2) potrebbe diventare prevalente rispetto al ceppo H1N1. Per questo motivo novembre resta un mese utile per vaccinare anziani e persone fragili, così da ridurre il rischio di forme gravi e complicanze.

Una raccomandazione condivisa anche dall’Istituto Superiore di Sanità. L’andamento stabile dei casi non riduce la necessità di proteggere le categorie più esposte. Il vaccino contro l’influenza rimane lo strumento più efficace per prevenire complicanze, ricoveri e una circolazione più intensa del virus nei mesi invernali.