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16/03/2025 ore 10.22
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Minacce dalla TV di Stato russa: Soloviev: «Distruggeremo le città europee in un attimo»

Il volto della propaganda russa alza i toni contro l’Europa in un discorso carico di retorica bellica.
di Redazione

“La sua bocca puzza di tirannia, bestia schifosa, vergogna della razza umana”. Così il propagandista russo Vladimir Soloviev aveva attaccato e insultato la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, su Rossija tv dopo lo stop alla sua partecipazione al programma di Giletti, ‘Lo stato delle cose’ su Rai3. Adesso torna alla carica contro l’Europa.

Durante un programma in prima serata sul Primo Canale, ha pronunciato parole di fuoco contro l’Europa, alimentando una retorica sempre più aggressiva. «Colpiremo l’Europa in faccia, gli europei non capiranno nulla. Stavolta non lasceremo l’Europa, non negozieremo con loro… Distruggeremo sanguinosamente le loro città in un istante», ha dichiarato Soloviev, in un discorso che ha subito fatto il giro del web.

Ma non si è fermato qui. Dopo la mancata ospitata nelle reti televisive italiane, dove aveva tentato di apparire per diffondere la sua propaganda, Soloviev ha rivolto attacchi diretti all’Italia. «Hanno paura della verità, non vogliono sentire la nostra versione dei fatti. Ma gli italiani non pensino di restare fuori da questa guerra: anche loro pagheranno il prezzo delle loro scelte», ha tuonato, evocando scenari di ritorsioni contro il Paese.

Famoso per le sue posizioni ultranazionaliste e per l’adorazione incondizionata nei confronti di Vladimir Putin, che definisce “il nostro grande condottiero”, Soloviev è una delle voci più influenti della propaganda russa. Negli ultimi mesi, i suoi interventi si sono fatti sempre più aggressivi, alimentando un clima di ostilità e minaccia verso l’Occidente.

Queste affermazioni arrivano in un contesto di crescente tensione tra Russia ed Europa, con Mosca che intensifica la sua retorica bellica in risposta al supporto occidentale all’Ucraina. Il tono usato da Soloviev sembra rievocare i momenti più duri della Guerra Fredda, con una narrativa che punta a rafforzare il sostegno interno attraverso la paura e il nazionalismo estremo.

Se da un lato simili dichiarazioni potrebbero essere viste come pura propaganda interna, dall’altro sollevano serie preoccupazioni sulla direzione della politica russa e sul rischio di un’escalation. L’Europa e l’Italia, per il momento, restano in allerta di fronte a una retorica che non accenna a placarsi.