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11/07/2025 ore 11.30
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Modena, visite private mai registrate: medico e docente indagato per peculato e fatture false

La Guardia di Finanza esegue un sequestro da oltre 360mila euro: secondo la Procura, le prestazioni erano svolte in nero e mascherate da noleggi di attrezzature
di Redazione

Un professore universitario associato di Modena, già direttore di una struttura oculistica presso l’Azienda Ospedaliera Policlinico Universitaria della città, è finito al centro di un’indagine della Guardia di Finanza per un presunto peculato da oltre 360mila euro. I militari del Comando provinciale hanno dato esecuzione a un sequestro preventivo finalizzato alla confisca dell’intero ammontare, su ordine del Gip del Tribunale di Modena e su richiesta della Procura.

Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, il medico – abilitato a svolgere attività libero-professionale intramoenia – avrebbe eseguito circa 3.000 visite mediche tra il 1° gennaio 2018 e il 30 marzo 2020, omettendo però la registrazione delle prestazioni e incassando i compensi, in larga parte in contanti, senza darne comunicazione all’Azienda ospedaliera né versare quanto dovuto.

Le irregolarità sono emerse durante una verifica fiscale avviata nei confronti del professionista. La Finanza ha acquisito documentazione extracontabile, tra cui foglietti e agende manoscritti in cui erano annotate le visite effettuate e i relativi pagamenti. Un dettaglio ha attirato l’attenzione degli inquirenti: accanto ad alcuni importi compariva un simbolo speciale, utilizzato per identificare i compensi non ufficialmente registrati.

Ulteriori approfondimenti hanno permesso di accertare che circa 120mila euro sarebbero transitati attraverso una società in accomandita semplice formalmente intestata al coniuge del medico, ma di fatto gestita da lui. Le fatture emesse riportavano come causale il presunto noleggio di attrezzature mediche, in realtà mai effettuato. Questo escamotage avrebbe consentito l’emissione di fatture con Iva al 22%, generando un danno economico ai pazienti, che non potevano detrarre i costi delle prestazioni sanitarie nella propria dichiarazione dei redditi.

Dal 1° aprile 2020, il medico ha modificato il proprio rapporto con l’Azienda ospedaliera, chiedendo il passaggio a extramoenia e aprendo una partita Iva. Ma le contestazioni penali riguardano il periodo precedente, quando era vincolato da un regime di esclusività con la struttura pubblica modenese.

Il reato ipotizzato è quello di peculato, aggravato dalla qualifica di incaricato di pubblico servizio. La Procura contesta anche il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti, coinvolgendo anche la moglie del professionista. Sulla base delle risultanze investigative, il giudice ha disposto il sequestro di disponibilità finanziarie per oltre 55mila euro e di due unità immobiliari situate nel centro storico di Modena, fino a raggiungere la cifra ritenuta provento dell’illecito.

Gli indagati, come previsto dal nostro ordinamento, sono da considerarsi presunti innocenti fino a eventuale condanna definitiva.