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10/02/2025 ore 12.14
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Morte della 15enne a San Bonifacio, la madre accusa: «Non fu overdose»

La 15enne trovata morta a San Bonifacio sarebbe deceduta per overdose, ma la madre non crede alla versione ufficiale e accusa: “Le hanno dato metadone”. Indagini in corso per chiarire la dinamica
di Redazione

Continuano le indagini sulla morte della quindicenne italo-tunisina trovata senza vita lo scorso 27 gennaio in un appartamento Ater a San Bonifacio, in provincia di Verona. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti e le analisi dei medici legali, la ragazza sarebbe deceduta per overdose. Nelle ultime ore è stato arrestato il presunto spacciatore che le avrebbe venduto la droga, ma la madre della giovane non crede a questa versione e avanza accuse pesanti.

Le accuse della madre: “Non si è trattato di overdose”

Secondo la donna, la figlia non avrebbe assunto volontariamente la sostanza letale, ma sarebbe stata vittima di un vero e proprio atto di violenza. In un’intervista al Corriere della Sera, la madre ha dichiarato: “Le hanno messo del metadone nella Coca Cola, gliel’hanno iniettato con le siringhe nel braccio e nel collo, poi l’hanno legata”.

La donna afferma di basarsi sulla testimonianza di una persona presente nell’appartamento la notte della tragedia: “Mi ha detto che ridevano”, ha riferito, lasciando intendere che qualcuno avrebbe assistito alla scena senza intervenire. La madre della 15enne sostiene inoltre di avere ulteriori elementi sulla vicenda e ha annunciato che denuncerà chi, a suo dire, starebbe mentendo ai carabinieri.

La ricostruzione della madre: “Mia figlia venduta per droga”

Nella sua versione dei fatti, la madre della ragazza ha ricostruito gli ultimi spostamenti della figlia. Secondo quanto riferito, una ventenne marocchina avrebbe prelevato la giovane alla stazione di Porta Nuova, a Verona, per portarla nell’appartamento di San Bonifacio. Qui sarebbe stata accolta da una 25enne brasiliana, indicata dalla madre come la persona che avrebbe organizzato la serata.

L’accusa della donna è pesante: sostiene infatti che la figlia sarebbe stata “venduta” per una dose di droga. “La ragazza brasiliana ha pagato la marocchina con stupefacenti affinché portasse mia figlia in quella casa”, ha dichiarato. Secondo la sua ricostruzione, la 15enne avrebbe dovuto partecipare a una festa, ma le circostanze della sua morte sollevano molti interrogativi.

Indagini in corso: arrestato il presunto spacciatore

Gli inquirenti stanno verificando ogni dettaglio della vicenda. Al momento, il principale punto fermo dell’indagine è l’arresto del presunto pusher che avrebbe ceduto la dose fatale alla ragazza. Tuttavia, rimangono molti dubbi su come siano andati realmente i fatti e sulla dinamica che ha portato al decesso.

Gli investigatori stanno analizzando le testimonianze delle persone presenti nella casa, confrontandole con le prove raccolte. Saranno fondamentali anche i risultati definitivi dell’autopsia per confermare o smentire la versione dell’overdose accidentale.

La madre della giovane continua a chiedere giustizia e a invocare una verità diversa da quella emersa finora. Gli inquirenti, dal canto loro, non escludono alcuna ipotesi e proseguono con gli accertamenti per chiarire il ruolo di tutte le persone coinvolte nella tragica vicenda.