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08/11/2025 ore 16.36
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È morto Peppe Vessicchio, il direttore d’orchestra più amato d’Italia

Il Maestro si è spento a 69 anni al San Camillo di Roma. Icona del Festival di Sanremo e volto amatissimo della musica italiana

di Redazione
Beppe Vessicchio

Lutto nel mondo della musica italiana. È morto a 69 anni Peppe Vessicchio, uno dei direttori d’orchestra e arrangiatori più amati dal pubblico. Il Maestro si è spento nel pomeriggio di oggi presso l’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dove era ricoverato per una polmonite interstiziale rapidamente aggravata.

«Il Maestro Giuseppe Vessicchio è deceduto oggi in rianimazione... la famiglia chiede riserbo. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata», si legge nel bollettino ufficiale diffuso dall’ospedale romano.

Per tutti, semplicemente Beppe, Vessicchio è stato un punto di riferimento della musica italiana e uno dei volti più riconoscibili del Festival di Sanremo.

Direttore d’orchestra, compositore, arrangiatore, insegnante e volto televisivo, ha saputo coniugare rigore tecnico e simpatia popolare, conquistando generazioni di appassionati.

Nato a Napoli il 17 marzo 1956, aveva mosso i primi passi collaborando con Gino Paoli, Edoardo Bennato e Peppino di Capri, firmando con Paoli successi come “Ti lascio una canzone” e “Cosa farò da grande”.

I trionfi a Sanremo e le collaborazioni

Dal suo debutto sanremese nel 1990, Vessicchio è stato presenza fissa sul palco dell’Ariston per oltre trent’anni, vincendo quattro edizioni del Festival come direttore d’orchestra: nel 2000 con gli Avion Travel (“Sentimento”), nel 2003 con Alexia (“Per dire di no”), nel 2010 con Valerio Scanu (“Per tutte le volte che”), e nel 2011 con Roberto Vecchioni (“Chiamami ancora amore”).

Oltre ai premi vinti, Vessicchio è stato insignito più volte del riconoscimento come miglior arrangiatore, grazie a una sensibilità musicale raffinata e contemporanea.

Ha collaborato con Andrea Bocelli, Zucchero, Ornella Vanoni, Elio e le Storie Tese, Ron, Biagio Antonacci e Roberto Vecchioni, portando la sua arte anche all’estero, fino al Cremlino, dove diresse un concerto in omaggio a John Lennon.

Negli ultimi anni, il Maestro aveva continuato a sperimentare e insegnare, partecipando anche al progetto “Rockin’1000”, la più grande rock band del mondo. Per il 2026 era atteso il debutto del tour teatrale “Ecco che incontro l’anima”, insieme all’amico Ron, a conferma di un’energia artistica mai sopita.