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22/09/2024 ore 11.15
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Neonati morti. I dettagli dell'orrore in casa Petrolini e lo strano atteggiamento della famiglia

Altri dettagli sul ritrovamento dei corpicini di due neonati nel giardiono della villetta della 21enne stanno emergendo in queste ore
di Redazione

Continuano a emergere dettagli sul caso dei due neonati morti trovati sepolti nel giardino della studentessa 21enne Chiara Petrolini ora agli arresti domiciliari.

Il 9 agosto, la famiglia Chiara, in vacanza a New York, riceve una notizia sconvolgente: un neonato è stato trovato morto e sepolto nel giardino della loro villa in Italia. La reazione iniziale è di sorpresa e, in parte, irritazione per la casa posta sotto sequestro e per l’impossibilità di tornare immediatamente. Solo il 19 agosto, al loro rientro, apprendono la verità sconvolgente: il bambino trovato morto è il loro nipote, figlio di Chiara Petrolini, la loro primogenita, che ha nascosto la gravidanza e seppellito il neonato. Nessuno in famiglia sospettava nulla.

Chiara, 21 anni, studentessa di Scienze dell’Educazione, è ora ai domiciliari per l’omicidio di almeno uno dei due bambini che ha partorito e seppellito. Secondo le indagini, ha agito in completa solitudine, senza che la famiglia se ne accorgesse. Nemmeno quando, il 7 agosto, tracce di sangue sono state trovate in bagno dal padre, che le ha chiesto spiegazioni. La giovane ha giustificato la presenza del sangue attribuendolo al ciclo mestruale, e la madre ha lavato i tappeti sporchi senza sospettare nulla.

Le intercettazioni mostrano una famiglia incredula ma non arrabbiata, scioccata dall’accaduto. Il padre, in particolare, esprime il rammarico per non essere diventato nonno, mentre i genitori dichiarano che avrebbero accolto e aiutato la figlia se solo avesse rivelato la verità.

«A un certo punto pensai di tagliare la siepe, perché era diventata troppo alta e i fiori cadevano sulla mia proprietà, sporcando i viali», racconta a Repubblica Bruno Analdi, vicino di casa della famiglia Petrolini. Le due ville sono separate solo da una recinzione. «Ne parlai con il padre di Chiara, ma lui sembrava contrariato. Mi disse che si era appena operato di ernia. Così gli proposi di occuparmene io, ma lui si chiuse in sé e la conversazione si interruppe».

Chiara, però, ha mantenuto il segreto, celando anche la seconda gravidanza e il successivo parto. Nemmeno durante l’estate, quando lavorava come animatrice in un centro estivo, qualcuno sospettava qualcosa. Il dramma ha sconvolto la comunità di Vignale di Traversetolo, dove la famiglia risiedeva, e ha portato a riflettere sull’incomunicabilità e la difficoltà di comprendere ciò che accadeva sotto lo stesso tetto.

Ora Chiara dovrà comparire davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. Le verrà chiesto di spiegare come e perché siano accaduti tali fatti terribili, mentre la comunità cerca di riappropriarsi della normalità, lontano dai riflettori.