Ondate di calore, due morti in spiaggia in Sardegna e un camionista stroncato sull’A4: è emergenza caldo in Italia
Tre vittime legate alle alte temperature nelle ultime ore, mentre l’Italia è sempre più stretta nella morsa del caldo. Due uomini sono deceduti in Sardegna, colpiti da un malore mentre si trovavano in spiaggia. Un terzo caso si è verificato in Lombardia, dove un camionista è stato trovato morto nella cabina del suo mezzo, fermo in una piazzola lungo l’A4.
Il primo decesso è avvenuto a Budoni, sulla costa nord-orientale sarda: un uomo di 75 anni ha accusato un improvviso malore mentre si trovava in spiaggia. Inutili i soccorsi del 118 e dell’elisoccorso dell’Areus: all’arrivo del personale medico, l’uomo era già privo di vita. Stesso tragico epilogo a San Teodoro, poco distante, sulla spiaggia di Lu Impostu, dove un 60enne si è accasciato davanti ai bagnanti. Anche in questo caso l’intervento del 118 non è riuscito a evitare il decesso.
A preoccupare è anche quanto accaduto poco dopo l’alba in provincia di Brescia, dove un camionista 70enne è stato trovato morto nel suo veicolo, fermo in una piazzola di sosta tra Sirmione e Peschiera del Garda, lungo l’A4. Le autorità non escludono che il caldo possa aver avuto un ruolo nel decesso. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco, la Polstrada di Padova Sud e i sanitari del 118.
Nel frattempo, l’allerta per ondate di calore non accenna a diminuire. Secondo il bollettino del ministero della Salute, venerdì 5 luglio saranno 20 le città italiane contrassegnate da bollino rosso, il livello massimo di rischio. Oggi e domani restano 18 le città in allerta, tra cui Roma, Milano, Firenze, Torino, Palermo e Genova.
A partire da venerdì si aggiungeranno Pescara e Venezia, oggi in arancione. Alcuni centri urbani – come Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino – sono in rosso ininterrottamente dallo scorso 26 giugno.
Nonostante il caldo record, non si registrano criticità idriche nei principali bacini italiani. Le piogge abbondanti della primavera permettono finora di mantenere laghi e fiumi in condizioni accettabili, come emerso dalla riunione dell’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni a Milano. Il Lago di Garda è al 90% della sua capienza, mentre il Lago d’Iseo è al 74%. Anche il Po mostra segnali di calo ma resta operativo per l’irrigazione.
«Riusciamo a garantire 8.000 litri al secondo, la metà della nostra capacità, ma sufficienti per coprire le esigenze degli agricoltori», ha dichiarato Simone Minelli, presidente del Consorzio Terre dei Gonzaga. Positiva anche la situazione nel comprensorio Garda Chiese, dove si segnalano solo riduzioni minime nelle derivazioni. Tuttavia, i consorzi avvertono: non bisogna abbassare la guardia né sprecare risorse.