Prenotano al ristorante per 40 persone e non si presentano. Il titolare li denuncia
Un pranzo per 40 persone organizzato alla fattoria didattica Il Ciliegio di San Desiderio, un piccolo paese in provincia di Genova, si è trasformato in un incubo per il suo gestore, Emidio Dellepiane. Gestire un ristorante o una fattoria didattica, soprattutto in inverno, non è mai semplice. L’afflusso di clienti diminuisce, le richieste calano, e la gestione di pochi tavoli può diventare difficile, ma il danno maggiore arriva quando le prenotazioni vengono annullate all’ultimo momento, mettendo a rischio il lavoro e i guadagni di una giornata.
Un pranzo da 40 persone: il disastro annunciato
Il pranzo, previsto per un gruppo di 40 persone, era stato organizzato con cura e dedizione. I preparativi erano già in fase avanzata quando, a pochi minuti dal servizio, la situazione è precipitata. “Un tavolo da 13 coperti ha chiamato dieci minuti prima dell’inizio del servizio, quando ormai tutto era già pronto”, racconta Emidio Dellepiane, visibilmente furioso. Ma non è tutto: per l’altro tavolo, da otto persone, il gestore è ancora in attesa di una telefonata di disdetta, che non è mai arrivata.
La delusione non risiede solo nell’impossibilità di servire un pranzo che era stato accuratamente preparato, ma anche nell’impossibilità di riempire i posti vacanti con altre persone, dato che Emidio aveva già rifiutato altre richieste, pensando che il locale fosse al completo. “In inverno abbiamo appena 40 posti, e perderne la metà in questo modo non è accettabile”, aggiunge il gestore. Il danno è doppio: da una parte, c’è il cibo preparato che non è stato consumato; dall’altra, i posti che sono rimasti vuoti e che non è stato possibile occupare.
La denuncia e le possibili ripercussioni legali
Nonostante la frustrazione, Emidio ha deciso di non lasciare correre e ha denunciato l’accaduto alla polizia. Le sue accuse non si limitano al danno economico, ma comprendono anche una serie di possibili reati: truffa, interruzione di pubblico servizio e inadempimento contrattuale. La truffa, in particolare, è difficile da provare, poiché bisognerebbe dimostrare che non avvisare in anticipo era un atto premeditato per causare danno. “Per la truffa bisognerebbe avere la prova che non avvisando c’è il dolo, la volontà di danneggiare, e non è facile dimostrarlo”, spiega il titolare.
Tuttavia, per quanto riguarda l’interruzione di pubblico servizio e la turbativa d’impresa, le accuse sembrano più solide. Il danno derivante dalla mancata consumazione del cibo preparato, ma soprattutto dai posti che erano stati riservati, non può essere ignorato. La perdita economica è tangibile e significativa, in particolare per un’attività che non può permettersi simili disguidi, soprattutto in una stagione invernale già difficile.
Le nuove misure per evitare nuovi disastri
A seguito di questo episodio, Emidio ha deciso di introdurre nuove regole per cercare di tutelare la sua attività e prevenire futuri disagi. Da ora in poi, per gruppi superiori a sei persone, sarà richiesta una caparra anticipata al momento della prenotazione. Chi non si presenterà senza avvisare in anticipo non potrà più prenotare. Inoltre, i gruppi che disdicono all’ultimo momento verranno segnalati, creando una lista nera per evitare che altri ristoratori subiscano lo stesso trattamento.
Queste nuove misure, sebbene necessarie per evitare danni economici, rappresentano anche una presa di posizione forte da parte del titolare, che intende tutelarsi e salvaguardare il lavoro di tanti anni. Tuttavia, Emidio non esclude ulteriori azioni legali, se necessario, per ottenere giustizia per quanto accaduto.
Le difficoltà dei ristoratori in inverno
Questa vicenda non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà che i ristoratori affrontano soprattutto durante la stagione invernale. In molte zone, le attività commerciali che si occupano di ristorazione devono fare i conti con una bassa affluenza di clienti, a causa del freddo, delle festività e delle difficoltà economiche che colpiscono molte famiglie.
Per i piccoli ristoranti e le fattorie didattiche, la perdita di una prenotazione può essere devastante. La gestione di un ristorante è fatta di lunghe ore di preparazione, spese per il personale, acquisto di ingredienti freschi e, soprattutto, l’impegno di mantenere il locale in ordine e accogliente per i clienti. Un annullamento dell’ultimo minuto non solo mina la fiducia tra cliente e ristoratore, ma può anche compromettere l’intero bilancio dell’attività.
La necessità di un sistema di prenotazioni più sicuro
L’incidente alla fattoria didattica Il Ciliegio solleva anche un altro punto critico: la necessità di un sistema di prenotazione più sicuro e affidabile. Le disdette dell’ultimo minuto sono un fenomeno che si verifica con una certa frequenza, e molti ristoratori si trovano a dover fare i conti con la difficoltà di gestire prenotazioni, cancellazioni e ritardi. Sebbene il sistema di caparra possa rappresentare una soluzione, molti considerano che sia necessario un intervento legislativo che tuteli maggiormente i diritti degli esercenti.