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13/10/2025 ore 17.29
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Dal 2026 lo spray nasale di adrenalina rivoluzionerà il trattamento dello shock anafilattico

Dopo l’approvazione di EMA e FDA, l’Italia si prepara a dire addio alle iniezioni: lo spray sarà disponibile anche per i pazienti allergici adulti e adolescenti

di Redazione

Addio alle iniezioni intramuscolari di adrenalina in caso di shock anafilattico. L’Italia si prepara a una vera rivoluzione nel trattamento delle reazioni allergiche gravi: dal 2026 sarà disponibile anche nel nostro Paese lo spray nasale di adrenalina, un dispositivo innovativo pensato per garantire rapidità e semplicità d’uso nelle emergenze.

L’annuncio è arrivato durante il XXXVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), che ha presentato i risultati degli studi internazionali e le prospettive per l’introduzione del farmaco in Italia.

Lo shock anafilattico è una reazione allergica improvvisa e potenzialmente letale che colpisce ogni anno circa 10mila persone in Italia, causando oltre 60 decessi. Gli allergeni più comuni sono alimenti, punture di insetti e farmaci, capaci di scatenare in pochi minuti difficoltà respiratorie, calo di pressione e perdita di coscienza. «Le allergie sono il disturbo cronico più diffuso in Europa, con circa 150 milioni di persone colpite. Il 20% dei pazienti vive nella paura costante di uno shock anafilattico», ha dichiarato Vincenzo Patella, presidente SIAAIC e direttore UOC Medicina Interna dell’Azienda Sanitaria di Salerno.

Oggi il trattamento d’emergenza prevede l’uso di un autoiniettore di adrenalina, ma non sempre i pazienti riescono a utilizzarlo correttamente. Paura dell’ago, ansia e insicurezza portano oltre il 60% delle persone a ritardare o evitare la somministrazione, con rischi elevati per la sopravvivenza.

Lo spray nasale di adrenalina nasce proprio per superare queste barriere: non richiede ago; è semplice da usare anche sotto stress; garantisce una somministrazione rapida e indolore; ha una durata di conservazione più lunga (30 mesi contro i 12–18 dell’autoiniettore).

I test clinici pubblicati sul Journal of Allergy & Clinical Immunology in Practice hanno confermato che lo spray agisce in tempi paragonabili alle iniezioni tradizionali. «Dopo l’uso tutti i pazienti hanno mostrato un miglioramento rapido – spiega Erminia Ridolo, direttrice della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica dell’Università di Parma –. I sintomi si sono ridotti entro 5 minuti e la risoluzione completa è arrivata in media dopo 16 minuti. Lo spray si è dimostrato efficace e ben tollerato anche nei bambini e negli adolescenti con allergie alimentari».

Al momento, lo spray è autorizzato solo per pazienti con peso superiore a 30 chilogrammi, quindi non potrà essere utilizzato nei bambini più piccoli. Inoltre, serviranno ulteriori studi per verificarne la sicurezza in persone anziane o con patologie cardiache. «Queste cautele sono fondamentali – aggiunge Ridolo – perché gli studi finora condotti hanno coinvolto per lo più adulti giovani e sani, con età media tra i 21 e i 54 anni». Approvato nell’agosto 2024 dalla Food and Drug Administration (FDA) e dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), lo spray è già disponibile in Germania e ha raggiunto le fasi finali di valutazione da parte dell’AIFA. Il suo arrivo in Italia è previsto entro il 2026.