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27/12/2025 ore 20.37
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Natale degli eccessi: 600mila tonnellate di cibo buttate mentre il Paese è in crisi

Tra tradizione, tavole imbandite e difficoltà economiche, il Natale italiano mostra il suo doppio volto

di Riccardo Montanaro

Il Natale in Italia resta il tempo per eccellenza della famiglia, della convivialità domestica, della tradizione. “Natale con i tuoi”, come si dice. Ma accanto a questa immagine rassicurante, i dati sullo spreco alimentare raccontano una realtà che non può più essere ignorata, soprattutto in una fase di forte difficoltà economica per molte famiglie.

Durante le festività natalizie finiscono nella spazzatura quasi 600mila tonnellate di cibo. Uno spreco che pesa in media 90 euro su ogni famiglia italiana e che complessivamente supera i 9 miliardi di euro di impatto economico. Numeri che fanno riflettere e che contrastano duramente con il clima di crisi e incertezza che attraversa il Paese.

Il Natale 2025 mostra così il suo doppio volto. Da un lato vince la tradizione, il valore della tavola condivisa, il legame con il Made in Italy. Dall’altro emerge con forza il problema di un consumo spesso eccessivo e disattento, che proprio nei giorni di festa raggiunge livelli allarmanti.

Secondo i dati Coldiretti, gli italiani hanno speso circa 3 miliardi di euro per imbandire la tavola natalizia. Una spesa che premia soprattutto i prodotti italiani, le ricette della tradizione e gli ingredienti a chilometro zero, anche sull’onda del riconoscimento della cucina italiana come patrimonio Unesco. Oltre il 90% degli italiani ha festeggiato in casa propria o da parenti e amici. In media, otto persone a tavola e 2,8 ore ai fornelli per preparare il pranzo di Natale.

Ma è proprio tornando ai dati sullo spreco che emerge il paradosso. Tra la Vigilia e Capodanno, spiega Coldiretti e altre fonti di settore, finiscono nei rifiuti tra le 575 e le 600 mila tonnellate di cibo. Uno spreco che non riguarda solo il bilancio delle famiglie, ma che incide pesantemente sull’ambiente, sulla filiera agricola e sull’intero sistema produttivo.

Eppure, qualche segnale positivo c’è. La consapevolezza sta crescendo: due italiani su tre ritengono oggi fondamentale ridurre lo spreco alimentare. L’84% delle famiglie dichiara di riutilizzare gli avanzi nei giorni immediatamente successivi alle feste, trasformandoli in nuovi piatti secondo un vero e proprio rito domestico che unisce necessità, creatività e tradizione popolare.

La strada indicata dagli esperti è chiara: pianificare meglio gli acquisti, evitare eccessi dettati più dall’ansia di abbondanza che da reali necessità, e valorizzare ogni ingrediente. In questa direzione vanno anche le iniziative di Coldiretti, che promuove tutorial, ricette e consigli pratici per ridurre gli sprechi.

La sfida resta quella di spendere bene e scegliere italiano, ricordando che rispettare il cibo non significa solo acquistare prodotti di qualità, ma anche non sprecarli. Trasformare l’abbondanza in responsabilità è oggi una necessità, senza perdere il senso profondo della convivialità.