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19/08/2025 ore 07.00
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Settantuno messaggi vocali in mezz’ora: donna condannata per molestie a Striano

Il Tribunale di Torre Annunziata ha inflitto un mese di reclusione, con pena sospesa, a una donna accusata di minacce via WhatsApp alla cognata

di Redazione

Una raffica di messaggi vocali – ben 71 nell’arco di appena mezz’ora – è costata una condanna penale a una donna di Striano, in provincia di Napoli. La vicenda, ricostruita dai carabinieri di Torre Annunziata, ha avuto origine da una lite familiare sfociata in insulti e minacce via WhatsApp.

La lite sull’appartamento di famiglia

I fatti risalgono all’agosto 2021. Secondo quanto riportato dal Mattino, la disputa nacque dall’uso condiviso di un immobile concesso dal padre a due figli a turno durante l’estate. L’accordo, però, non fu rispettato: il fratello della vittima e la sua compagna occuparono la casa oltre il periodo stabilito, scatenando le tensioni.

È in quel contesto che l’imputata, compagna del fratello, inviò in soli 35 minuti una serie di vocali dal contenuto «minatorio e offensivo», come ricostruito nel corso del processo, come scrive il Mattino.

La decisione del Tribunale

Il giudice del Tribunale di Torre Annunziata ha escluso ogni attenuante, sottolineando «la reiterazione della condotta, sebbene in un ristretto arco temporale». La donna è stata quindi condannata a un mese di reclusione, con sospensione della pena.

Una sentenza che segna un precedente nel valutare la molteplicità e la gravità di messaggi minatori via app di messaggistica.