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18/03/2025 ore 10.48
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Suicidio Andrea Prospero, l'orrore nelle chat: «Butta giù le pillole col vino». Indagato 18enne

La Procura di Perugia ha arrestato un 18enne per aver spinto Andrea Prospero al suicidio su Telegram. Indagini su una rete più ampia e un secondo indagato.
di Redazione

La tragica morte di Andrea Prospero, il 19enne trovato senza vita lo scorso 29 gennaio in un monolocale di via del Prospetto, a Perugia, continua a essere al centro delle indagini. Oggi, una svolta importante: il procuratore di Perugia Raffaele Cantone ha disposto gli arresti domiciliari per un giovane 18enne residente nella provincia di Roma, con l’accusa di istigazione o aiuto al suicidio.

Secondo gli investigatori, il ragazzo avrebbe spinto Andrea a togliersi la vita attraverso una chat su Telegram, convincendolo a ingerire farmaci e alcol e rassicurandolo sul fatto che non avrebbe provato dolore:

“Mandali giù con il vino, vedrai che non sentirai dolore, avvertirai anzi solo piacere.”

Ma non è tutto. Quando Andrea non ha più risposto ai messaggi, invece di lanciare l’allarme, il 18enne si sarebbe preoccupato di essere stato scoperto dalle autorità.

I dubbi da chiarire: che tipo di chat era?

Restano ancora molte domande aperte. Le indagini si concentrano sul tipo di chat Telegram in cui Andrea e il 18enne si sono conosciuti: Si trattava di un gruppo chiuso, accessibile solo su invito, o di una chat pubblica? Quante altre persone erano presenti? Qualcuno ha assistito alla conversazione senza intervenire?

Dai primi accertamenti, emerge che Andrea Prospero e l’arrestato si conoscevano da circa un anno, sempre tramite la stessa chat. Nei giorni precedenti alla tragedia, il 18enne gli avrebbe anche suggerito un altro metodo per togliersi la vita, consigliandogli di procurarsi una corda. Un elemento inquietante, considerando che gli agenti, durante i rilievi, hanno trovato una corda nel mobile del bagno del monolocale.

Un terzo utente nella chat?

Gli inquirenti stanno valutando la possibilità che negli ultimi istanti di vita di Andrea, nella chat sia intervenuta una terza persona. A questa persona, il 18enne arrestato avrebbe scritto un messaggio agghiacciante:

“Guarda che stai parlando con un morto.”

Un dettaglio che lascia aperti scenari ancora più inquietanti: qualcuno ha assistito senza fare nulla?

Indagato anche un presunto venditore di farmaci

Un altro elemento emerso dall’inchiesta riguarda la provenienza dei farmaci ingeriti da Andrea. Un altro giovane, anch’egli individuato dalla Procura, sarebbe stato colui che ha venduto il farmaco alla vittima tramite canali online. Durante una perquisizione nella sua abitazione, gli investigatori hanno trovato 10mila euro in contanti, presumibilmente frutto di altre vendite illecite.

L’avvocato della famiglia: “Andrea cercava un amico”

L’avvocato della famiglia Prospero, Carlo Pacelli, ha dichiarato:

“Andrea si era confidato pensando di aver trovato online un amico, ma questa persona era tutt’altro che un amico. Andrea cercava conforto, invece ha trovato qualcuno che ha rafforzato il suo proposito di farla finita. Questa vicenda accende un allarme sui pericoli del web.”

Le prossime mosse della Procura

Le indagini sono ancora in corso e la posizione del 18enne arrestato potrebbe aggravarsi con il proseguire degli accertamenti. Gli investigatori analizzeranno tutti i messaggi scambiati tra i due e cercheranno di capire se vi siano altre persone coinvolte nella rete che ha spinto Andrea al gesto estremo.

Il caso di Andrea Prospero apre un capitolo inquietante sull’uso dei social e delle chat online, rivelando quanto possano essere pericolose determinate dinamiche in rete.