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21/03/2025 ore 15.38
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Tragedia del Mottarone, la procura di Verbania chiude l'inchiesta: cinque indagati e chiesta l'archiviazione per Seeber

Destinatari dell’avviso di conclusione indagini sono Luigi Nerini, titolare di Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore d’esercizio, Gabriele Tadini, caposervizio, e Martin Leitner (consigliere delegato di Leitner) e Peter Rabanser (responsabile del Customer Service)
di Redazione

A quasi 4 anni dalla tragica morte di 14 persone nel disastro della funivia del Mottarone, la procura di Verbania ha nuovamente chiuso l’inchiesta e notificato il secondo avviso di conclusione indagini a cinque indagati. Questo avviene a seguito della restituzione del fascicolo alla procuratrice Olimpia Bossi e alla pm Laura Carrera, avvenuta a settembre 2023.

Le posizioni stralciate e le richieste di archiviazione

La procura ha chiesto l’archiviazione per Anton Seeber, presidente del Cda di Leitner, la società responsabile della manutenzione della funivia. A Seeber, già nel corso dell’udienza preliminare dello scorso anno, era stata richiesta la proscioglimento per mancanza di elementi a suo carico. Inoltre, sono state stralciate le posizioni delle società Ferrovie del Mottarone e Leitner, che avevano già raggiunto un accordo risarcitorio con i parenti delle vittime per una somma tra i 25 e i 30 milioni di euro.

Gli indagati e i reati ipotizzati

Destinatari dell’avviso di conclusione indagini sono Luigi Nerini, titolare di Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore d’esercizio, Gabriele Tadini, caposervizio, e Martin Leitner (consigliere delegato di Leitner) e Peter Rabanser (responsabile del Customer Service). Per loro, i reati ipotizzati sono attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose. Solo per Tadini e Perocchio, inoltre, sono ipotizzati anche i reati di falso.

Esclusa l’ipotesi di omissione dolosa di cautele

Nella prima conclusione indagini del 2023, era stata ipotizzata anche la rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, ma tale ipotesi di reato è stata ora esclusa dalla procura.