Tumori benigni congelati e distrutti: ecco cos’è la crioterapia
Una sola seduta e il tumore si riduce fino quasi a scomparire. È quanto accaduto a un uomo di 39 anni affetto da fibromatosi desmoide, una rara forma di tumore benigno ma estremamente aggressivo, curato con crioterapia all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A un anno di distanza dal primo trattamento, i risultati sono più che incoraggianti.
«I risultati sono sorprendenti», afferma il dottor Costantino Errani, della Clinica ortopedica oncologica del Rizzoli, che insieme al dottor Giancarlo Facchini di Radiologia ha introdotto per primo in Italia questa tecnica per la fibromatosi desmoide.
Una massa che cresce senza sosta
La fibromatosi desmoide, pur non essendo maligna, si comporta in modo molto aggressivo: invade i tessuti molli, genera masse voluminose, comprime organi, compromette il movimento e causa dolori cronici. Finora, le opzioni terapeutiche erano molto limitate: chemioterapia a basso dosaggio, che rallenta ma non elimina la massa, o interventi chirurgici ad alto rischio di recidiva.
Crioterapia: si congela il tumore per distruggerlo
Da oggi c’è un’alternativa concreta. La crioterapia – o crioablazione – prevede l’inserimento di sottili aghi all’interno del tumore. Sotto guida radiologica, un gas viene fatto fluire all’interno degli aghi, creando un’area di congelamento che necrotizza progressivamente il tessuto malato.
Questa tecnica è già usata da anni per tumori maligni del rene, della prostata e del polmone non operabili, ma è la prima volta che viene applicata in Italia contro la fibromatosi desmoide. L’idea è nata analizzando gli studi americani del Memorial Sloan Kettering Cancer Center e le ricerche francesi più recenti.
Sei pazienti già trattati
Il Rizzoli ha già trattato sei pazienti, con esiti incoraggianti. «Il primo paziente trattato, un uomo di 39 anni con dolori molto forti, oggi sta bene e la massa è quasi scomparsa, dopo una sola seduta di crioterapia», conferma Errani.
Il monitoraggio dei pazienti ha evidenziato un miglioramento immediato della sintomatologia e una progressiva riduzione delle masse tumorali.
Una speranza concreta per tanti malati
«Offriamo ai pazienti una valida alternativa ai trattamenti aggressivi o invasivi – sottolinea il direttore generale del Rizzoli, Anselmo Campagna – e soprattutto una tecnica più efficace, che è ciò che ogni medico desidera per i propri pazienti».
Il Rizzoli si conferma così un centro all’avanguardia non solo nella chirurgia ortopedica, ma anche nell'adozione delle più innovative tecniche di radiologia interventistica applicate all’oncologia.