Vaiolo delle scimmie, primo caso in Italia: il ceppo più pericoloso arriva dalla Tanzania
È stato segnalato in Italia il primo caso di Mpox clade 1b, il nuovo e più pericoloso ceppo del vaiolo delle scimmie (conosciuto anche come monkeypox o mpox), identificato in un uomo adulto da poco rientrato da un viaggio in Tanzania. A darne notizia è stata l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 54° bollettino epidemiologico pubblicato lo scorso 4 giugno 2025.
Il caso italiano è classificato come caso di importazione, ovvero contratto all’estero e diagnosticato in Italia. Oltre al nostro Paese, lo stesso ceppo è stato recentemente rilevato anche in Cina (4 casi), Regno Unito (2 casi) e Stati Uniti (1 caso), ma in nessuno di questi Paesi si tratta di un primo rilevamento assoluto.
Una variante più grave e trasmissibile
Il clade 1b è una mutazione evoluta del clade 1, il più pericoloso tra i due principali gruppi genetici del virus Mpox. Inizialmente identificato nella Repubblica Democratica del Congo, nella regione del Sud Kivu, presenta mutazioni Apobec-3 che suggeriscono un adattamento del virus alla trasmissione umana.
Secondo l’OMS, questa variante è caratterizzata da una maggiore contagiosità, da un periodo di incubazione fino a 21 giorni e da forme cliniche più gravi e letali. L’infezione si manifesta con sintomi come:
- eruzione cutanea (che può essere il primo segno)
- febbre
- mal di gola
- mal di testa
- dolori muscolari e articolari
- mal di schiena
- linfonodi ingrossati
I sintomi durano generalmente dalle 2 alle 4 settimane.
OMS: “Rischio alto per la salute pubblica globale”
Il Comitato di emergenza dell’OMS, riunitosi lo scorso 5 giugno, ha aggiornato la classificazione del rischio associato a questa nuova variante, giudicandolo “alto” per la salute pubblica globale. L’epidemia di Mpox resta pertanto un’emergenza sanitaria internazionale, in particolare nelle regioni africane dove il virus è endemico.
Nel solo mese di maggio 2025, si sono registrati 6.823 nuovi casi e 16 decessi in 49 Paesi. Dall’inizio dell’anno, il numero complessivo ha raggiunto 24.672 casi in 75 Paesi, con 82 decessi. Le aree più colpite restano la Repubblica Democratica del Congo (oltre 12.000 casi), l’Uganda (5.636), la Sierra Leone (4.294) e il Burundi (1.079).
Italia in allerta sanitaria
Per ora, il caso italiano è isolato e non risulta aver generato catene di trasmissione locale, ma le autorità sanitarie sono in allerta e hanno attivato la sorveglianza epidemiologica per eventuali contatti a rischio. Il paziente è stato sottoposto a tutte le misure di isolamento previste dai protocolli internazionali e le sue condizioni sarebbero stabili.
Il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità seguono l’evoluzione della situazione in coordinamento con le strutture dell’OMS e del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC). Le regioni italiane sono state invitate a rafforzare le procedure di segnalazione e tracciamento, in particolare per i viaggiatori in arrivo da aree africane.
Cos’è il vaiolo delle scimmie (Mpox)
Il Mpox è una malattia virale zoonotica, trasmissibile tra animali e uomini, causata da un virus della famiglia Orthopoxvirus, la stessa del vaiolo umano, eradicato nel 1980. La trasmissione può avvenire per contatto diretto con lesioni cutanee, fluidi corporei, oggetti contaminati o in alcuni casi per via respiratoria.
Nel 2022 una precedente ondata aveva interessato anche l’Italia, con oltre 900 casi confermati, ma quella epidemia fu attribuita al clade 2b, ritenuto meno aggressivo e con sintomatologia più lieve. Il clade 1b si sta ora imponendo come la variante più temuta.
Prevenzione e vigilanza: cosa fare
L’OMS raccomanda, in particolare:
- evitare contatti stretti con soggetti infetti o con sintomi sospetti;
- igiene scrupolosa delle mani e disinfezione degli ambienti;
- attenzione ai viaggi in aree a rischio.
La vaccinazione specifica, già disponibile in alcuni Paesi per il clade 2, è in fase di valutazione per l’estensione al nuovo ceppo 1b.