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10/09/2025 ore 09.42
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Violenza sessuale di gruppo durante la vacanza a Malta, indagati cinque ragazzi italiani

Tra loro c’è anche minorenne, la vittima ha diciannove anni e sostiene di essere stata immobilizzata durante lo stupro consumato lo scorso 22 luglio

di Redazione

Cinque ragazzi italiani sono accusati di aver violentato in gruppo una ragazza di 19 anni in vacanza sull’isola di Malta. Gli indagati sono coetanei della vittima ma tra loro c’è anche un minorenne. I fatti sarebbero avvenuti lo scorso 22 luglio. 

La ragazza aveva conosciuto il gruppo di cinque giovani, tutti pugliesi, cinque giorni prima. Anche loro stavano trascorrendo sull'isola qualche giorno dopo gli esami di maturità.

Il 22 luglio - secondo quanto denunciato ai carabinieri dalla 19enne al suo rientro in Italia - si rivedono. I ragazzi hanno tra i 18 e i 19 anni, sono quattro brindisini, mentre il minorenne è della provincia di Lecce. Decidono di andare in giro per locali: musica, alcol e qualche salto in discoteca. Poi i ragazzi, che ora sono indagati per violenza sessuale aggravata di gruppo, la invitano ad andare a casa con loro. Ed è qui - secondo quanto denunciato dalla giovane vittima - che si sono consumate le violenze.

Uno di loro avrebbe anche filmato tutto e il timore è che possa avere diffuso le immagini sui social. Secondo gli inquirenti della procura di Brindisi, alla quale sono stati trasmessi gli atti dopo la denuncia in Veneto, i cinque ragazzi avrebbero approfittato delle condizioni di "inferiorità psichica e fisica della 19enne costringendola a ripetute violenze". Non è escluso che l'abbiano costretta a bere.

La 19enne ha anche raccontato agli investigatori di essere stata immobilizzata durante lo stupro di gruppo. Quando era ancora a Malta la ragazza ha tenuto nascosto a tutti quanto subito. Poi, al suo rientro, ha deciso di confidarsi prima con i suoi genitori e poi di denunciare tutto alle forze dell'ordine.

Sulla vicenda c'è il massimo riserbo. I cinque giovani pugliesi, intanto, respingono ogni accusa e agli agenti della squadra mobile di Brindisi hanno raccontato la propria versione dei fatti. Non hanno negato i rapporti sessuali, ma hanno riferito che la 19enne era consenziente. Il minorenne non avrebbe partecipato alle violenze, ma è stato comunque iscritto nel registro degli indagati.

Le forze dell'ordine hanno avviato una serie di accertamenti sui loro telefonini e su quello della vittima per acquisire ulteriori elementi. Gli inquirenti vogliono accertare le responsabilità, anche di chi avrebbe materialmente ripreso gli abusi. Le forze dell'ordine hanno anche perquisito le abitazioni degli indagati.