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31/03/2022 ore 21.18
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Yara Gambirasio, ipotesi manomissione Dna: due indagati

La denuncia fatta da Massimo Bossetti. La Procura di Venezia prosegue nel più stretto riserbo l'indagine sull'ipotesi di alterazione dei reperti biologici
di Domenico Ritorto

Nuova inchiesta sul caso di Yara Gambirasio, a 12 anni dalla morte della tredicenne di Brembate di Sopra (BG) e a quattro dalla condanna definitiva all’ergastolo di Massimo Bossetti: la Procura di Venezia prosegue nel più stretto riserbo l’indagine sull’ipotesi di alterazione dei reperti biologici sul caso di Yara Gambirasio, denunciata dal muratore di Mapello.

I magistrati di Bergamo, in accordo con la Corte d’Assise orobica, avevano trasmesso per competenza, nel giugno 2021, ai colleghi dell’ufficio di Venezia gli atti “per le opportune valutazioni”, dopo la denuncia alla difesa del muratore di Mapello.
Nel fascicolo – come scrive il Corriere del Veneto – risultano indagati dalla Procura lagunare il presidente della prima sezione penale del tribunale di Bergamo, Giovanni Petillo, e una funzionaria, Laura Epis, responsabile dell’Ufficio corpi di reato. Entrambi avevano ricevuto anche l’avviso di proroga dell’indagine, per le ipotesi di frode in processo e depistaggio.
L’indagine, secondo quanto si apprende, sarebbe prossima alla chiusura. Nessun commento in proposito dal procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito, titolare del fascicolo, che nei mesi scorsi aveva ascoltato come testimoni i titolari dell’accusa al processo per l’omicidio della 13enne Yara e alcuni investigatori. La difesa di Bossetti si era già vista respingere nel 2021 la richiesta di riesaminare i reperti confiscati dopo la sentenza definitiva, in particolare le tracce di Dna. (ANSA).