Alfagomme messa in vendita, l'allarme di Greco: «In provincia di Cosenza vigilare su 500 posti di lavoro»
«La notizia della messa in vendita dell’Alfagomma, azienda di rilievo con stabilimenti anche in Calabria, non può lasciarci indifferenti. Quando si parla di industria e di posti di lavoro, si parla di persone, di famiglie, di territori che vivono grazie a queste realtà produttive». Lo scrive in una nota Orlandino Greco, leader di Italia del Meridione, in riferimento al rischio che corrono i dipendenti delle fabbriche. L’azienda, in provincia di Cosenza, ha tre sedi: due a Figline Vegliaturo e una a Mangone.
«In Calabria, Alfagomma ha tre stabilimenti e dà lavoro a quasi 500 persone. Eppure, a causa di dissidi interni tra i fratelli ed in particolarmente per Guido Gennasio che vuole modificare il modello aziendale e vendere a fondi stranieri, si rischia di consegnare questa importante azienda nelle mani di un fondo straniero. Sappiamo bene – spiega Greco – come funzionano queste operazioni: spesso i fondi arrivano, acquisiscono, ristrutturano e poi delocalizzano, lasciando sul territorio solo macerie economiche e sociali».
«Non possiamo restare inermi davanti a questa prospettiva – prosegue -. È necessario che la politica e i sindacati facciano la loro parte per impedire che la Calabria perda un altro pezzo del suo tessuto industriale. Troppo spesso abbiamo visto realtà produttive chiudere i battenti per strategie finanziarie decise lontano da qui, senza alcun rispetto per i lavoratori e le comunità locali».
Per Orlandino Greco «Alfagomma non è solo una fabbrica, è una fonte di reddito per centinaia di famiglie. Non possiamo permettere che scelte dettate da lotte di potere interne mettano a rischio il futuro di tante persone. Serve un intervento deciso per garantire stabilità occupazionale e una continuità industriale che non sia guidata solo dal profitto di pochi, ma dal bene di molti. La Calabria ha già pagato abbastanza il prezzo delle delocalizzazioni e delle scelte scellerate fatte sulla pelle dei lavoratori. È il momento di alzare la voce e difendere con forza la nostra terra e la nostra gente» ha concluso nel suo intervento.