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04/04/2023 ore 16.28
Lavoro

Corigliano Rossano, gli ex lavoratori della Simet si appellano al prefetto

Chiedono la convocazione di un tavolo istituzionale, bastone e carota per l'azienda: «Ha sbagliato a licenziarci ma ha fatto la storia della Calabria».
di Redazione

Tornano ad alzare la voce i lavoratori cosentini della Simet licenziati dall’azienda trasporti. Lo fanno con una pec inviata lo scorso 29 marzo al prefetto Vittoria Ciaramella per chiede la convocazione di un tavolo istituzionale a cui siano presenti ministero dei Trasporti e del Welfare, la Regione Calabria, i presidenti delle province di Crotone e Cosenza nonché Flavio Stasi, sindaco del comune maggiormente colpito dai licenziamenti: Corigliano Rossano.

All’incontro, ovviamente, promettono di essere presenti anche loro, i lavoratori affiancati dallo studio legale che li rappresenta anche nelle aule dei tribunali. «Questo perché vogliamo finire nel dimenticatoio, non vogliamo essere sconfitti dell’indifferenza di chi ha riempito pagine di giornali solo per propaganda elettorale fatta sulle nostre vite, sulle nostre famiglie».

Nonostante l’epilogo, i toni non sono aspri quando il discorso si sposta sulla Simet, l’azienda che ha sì «sbagliato a licenziarci sbattendoci in mezzo alla strada», ma che per loro stessa ammissione «ha creato risorse di lavoro e contribuito al Pil della regione facendone la storia assumendo anche donne, cosa che la stragrande maggioranza delle aziende di trasporto, anche molto famose, non fa. E la regione affida loro anche la gestione delle linee pubbliche…».

Appesi a un incontro, dunque, da cui però può dipendere buona parte del loro futuro lavorativo. Il loro auspicio è che questa storia «sia da stimolo a chi ha perso la voglia di lottare, a chi ha perso la speranza e la fiducia che tutto può cambiare davvero. Confidiamo nella sensibilità e nella vicinanza del nostro prefetto. Aspettiamo solo una data».