Crisi Amaco, la Uil: «Fare chiarezza sulle responsabilità»
Anche alla Uil, come in precedenza alla Cgil, non è andata giù l’accusa mossa dal primo cittadino Franz Caruso ai sindacati, e cioè di «essere rimasti finora nelle retrovie» rispetto al caso Amaco e «di aver aperto con enorme ritardo la vertenza con Palazzo dei Bruzi riguardo le difficoltà economiche e i rischi dell’azienda».
Nulla di tutto ciò per i segretari generali di Uil Trasporti e Cst Uil, rispettivamente Antonio Rota e Paolo Cretella, e per il segretario territoriale Uil Trasporti Andrea Mazzuca.
«Non appartiene il silenzio per denunciare situazioni che minacciano il futuro lavorativo dei dipendenti» spiegano in una nota congiunta, rivendicando di aver sempre coinvolto, nelle loro comunicazioni, la commissione consiliare Trasporti (e in particolare Concetta De Paola) e l’assessore al ramo Damiano Covelli nonché lo stesso sindaco. I lavoratori hanno, e stanno pagando di propria tasca insieme alle rispettive famiglie, scelte unilaterali e non condivise che hanno determinato un modus operandi da parte datoriale in disaccordo con i principi sani delle corrette relazioni industriali» aggiungono i tre sindacalisti che lamentano come i lavoratori abbiano dovuto ricorrere a procedure giuridiche per vedersi riconosciuti dei diritti negati.
«In ultimo e non per ultimo – sottolineano – la disdetta unilaterale del contratto di secondo livello, pretendendo però la garanzia rispetto alla sola parte normativa dello stesso. I lavoratori dimostrano quotidianamente il senso di appartenenza verso la propria azienda ma non possono più rimandare e rinunciare alla serenità lavorativa, familiare ed economica».
Sulla scia della Cgil, anche la Uil chiede «un piano industriale serio e di prospettiva che guardi a processi innovativi nell’ottica di una mobilità equa e sostenibile» e auspicando «che venga fatta chiarezza sulle responsabilità di chi ha amministrato fino ad oggi e che hanno determinato la crisi Amaco», chiede un confronto da realizzare in tempi brevi tra Comune, azienda e organizzazioni sindacali, che porti alla tutela dei posti di lavoro e al superamento di criticità strutturali «che pur ripetutamente segnalate, sono rimaste inascoltate».