Mangone, i lavoratori della Next Elettronica incontrano i sindaci del Savuto
Stamattina, nello stabilimento della Next Elettronica di Mangone, i soci/lavoratori che hanno costituito la prima cooperativa Wbo (Workers BuyOut) in Calabria, hanno incontrato i sindaci del distretto della Valle del Savuto per notiziarli in merito alle loro attività di ricerca, in particolare, sui progetti in fase di sviluppo che potrebbero costituire un importante volano per l’intera area industriale di Pianolago.
La Next Elettronica, oltre ad essere azienda leader nella produzione di schede ed apparati elettronici in genere, potrebbe fornire contatori digitali di ultima generazione per le utenze calabresi. Un progetto strategico capace di operare una radicale trasformazione digitale dell’attuale sistema di gestione delle acque, mettendo a disposizione Smart Meter che garantirebbero facilità di lettura, misura puntuale dei consumi e verifica in tempo reale di eventuali anomalie.
Inoltre, grazie all’innovativa tecnologia, sarebbe possibile eseguire la telelettura e, quindi, leggere a distanza i consumi e calcolare la fattura sulla base dei volumi effettivamente consumati.
All’incontro odierno hanno partecipato in presenza i sindaci di Mangone, Parenti, Paterno Calabro, Santo Stefano di Rogliano e il vicesindaco di Belsito, mentre, altri amministratori locali hanno partecipato a distanza tramite videoconferenza. Sono intervenuti anche i sindacalisti Fiom-Cgil, Massimo Covello e Umberto Calabrone per fare il punto della situazione sullo stato di salute del nostro sistema produttivo e delle difficoltà reali che le aziende del territorio sono costrette sistematicamente a fronteggiare.
Il sindacato chiede ai rappresentanti delle amministrazioni locali di mantenere aperto il dialogo, magari attraverso un tavolo tecnico che, con costanza e puntualità, si renda capace di intercettare le necessità e le opportunità che si offrono sul territorio. In tal senso, il sistema di monitoraggio proposto dalla Next Elettronica, non solo permetterebbe di limitare lo spreco di acqua potabile che mediamente raggiunge percentuali di circa il 70% ma, aspetto non secondario, darebbe anche garanzie e sviluppo occupazionale per le maestranze che si andrebbero ad impiegare nell’opificio cosentino.
I sindaci intervenuti hanno apprezzato l’iniziativa, dicendosi disponibili ad avviare eventuali progetti guida nelle zone di loro competenza, chiedendo alla Regione Calabria un serio piano d’investimenti per l’adeguamento del bacino idrico, ormai, obsoleto ed inadeguato.