Sezioni
20/10/2025 ore 10.55
Lettere e Opinioni

Dal sogno alla realtà: così la ZES Unica cambia il Sud

Italia del Meridione rivendica la visione di una Zona Franca per il Mezzogiorno: non assistenza, ma libertà economica. Con la ZES Unica il Sud diventa motore di crescita per l’intero Paese

di Alessia Principe
Riconferme, sorprese e grandi esclusi: le Regionali in Calabria hanno ridisegnato il Consiglio. Gianluca Gallo (FI) recordman di preferenze con 30mila voti. Bene anche Cirillo e Caputo nel centrodestra, Alecci (Pd) nel centrosinistra. Eletti i presidenti di Provincia Succurro e Ferrari

di Orlandino Greco*

Quando, anni fa, come Italia del Meridione abbiamo iniziato a parlare di Zona Franca per il Mezzogiorno, molti ci consideravano idealisti. Eppure, la nostra proposta nasceva da un principio semplice, che oggi sta finalmente trovando conferma: il Sud non ha bisogno di assistenza, ma di libertà economica.

La ZES Unica – la Zona Economica Speciale che unisce tutte le regioni del Mezzogiorno sotto un’unica cornice agevolativa – rappresenta oggi una delle più importanti politiche industriali degli ultimi decenni. La proroga e il rifinanziamento della misura, annunciati dal Governo, non sono solo un atto amministrativo, ma un segnale politico chiaro: finalmente si riconosce che il Mezzogiorno è parte decisiva della crescita dell’Italia, non un’appendice da sostenere. È un cambio di prospettiva, un’inversione di rotta che aspettavamo da decenni.

Oggi, un imprenditore che sceglie di investire in Calabria, Campania, Puglia o Sicilia fa una scelta intelligente e conveniente. Non si tratta più di “colmare distanze”, ma di cogliere un vantaggio competitivo reale. Perché oggi investire al Sud conviene: conviene alle imprese, conviene al Paese, conviene a chi crede nell’Italia che cresce tutta insieme. La ZES Unica sta ribaltando la logica del passato: non più territori che inseguono, ma territori che attraggono, producono valore e creano lavoro e sviluppo.

È il segno concreto che le nostre battaglie e la nostra visione del Mezzogiorno stanno diventando parte integrante di una strategia nazionale. E per noi di Italia del Meridione, questa è una conferma, non una sorpresa. Per anni abbiamo detto che il vero modo per ridurre i divari Nord-Sud non è trasferire risorse a pioggia, ma creare condizioni competitive per chi produce. E oggi, con questa misura, il Governo sta andando in quella direzione.

Non possiamo non riconoscere che, per la prima volta dopo decenni, una forza politica come la Lega – da sempre percepita come “partito del Nord” – sta sostenendo strumenti concreti per la crescita del Mezzogiorno. Dalla ZES Unica alla decontribuzione per i lavoratori del Sud, fino agli incentivi alla rilocalizzazione delle imprese, il messaggio è chiaro: il futuro dell’Italia passa dal Sud. È un cambio di paradigma che Italia del Meridione aveva intuito e anticipato.

Abbiamo costruito, negli anni, una proposta chiara: liberare il Mezzogiorno dalle zavorre fiscali e burocratiche, consentendo alle imprese di crescere, investire e restituire ricchezza al territorio. Non per creare privilegi, ma per ristabilire equilibrio e giustizia economica. Oggi quella visione è diventata parte di una strategia politica nazionale, e noi non possiamo che riconoscere il valore di questa convergenza.

Il Ministro Salvini, con il suo approccio pragmatico, ha colto un punto decisivo: non c’è Italia forte senza un Mezzogiorno forte. L’unità del Paese non si costruisce sulla contrapposizione, ma sull’integrazione economica, produttiva e infrastrutturale. La ZES Unica è il primo tassello concreto di questa nuova stagione.

Come Italia del Meridione, crediamo che questa sia la strada giusta: una politica industriale di lungo periodo, fondata su fiscalità di vantaggio, investimenti mirati e semplificazione amministrativa. Ma crediamo anche che serva una visione più ampia: una Zona Franca del Mezzogiorno, dove per cinque anni le imprese possano operare con tassazione e contribuzione ridotte a zero, a condizione di reinvestire nel territorio. Un modello già sperimentato in altri Paesi europei, che ha generato crescita e lavoro. È il passo successivo per consolidare davvero il processo di riequilibrio territoriale.

La ZES Unica, oggi, rappresenta una svolta. Per la prima volta, un imprenditore del Sud può competere ad armi pari. Per la prima volta, il Mezzogiorno torna ad essere un luogo dove conviene restare e investire. E per la prima volta, dopo tanti anni, le visioni si incontrano: quella di Italia del Meridione, che da sempre parla di un’Italia unita nella crescita, e quella di una Lega che comincia a guardare al Sud con una mano concreta, non più ideologica.

Oggi più che mai, dobbiamo saper costruire ponti, non muri. Collaborare per rafforzare le misure che funzionano e migliorare ciò che ancora rallenta il cambiamento. Perché non si tratta di Nord o Sud, ma di una nuova Italia, più equilibrata, più giusta e finalmente consapevole del proprio potenziale.

Italia del Meridione continuerà ad essere la voce di questo processo: con fermezza, con proposte e con la certezza che il riscatto del Mezzogiorno è la condizione per la rinascita dell’intero Paese.

Sindaco di Castrolibero