Dimensionamento scolastico, a Rende fermarlo si può
di Mimmo Talarico*
Esprimo vicinanza all’ I.I.S. Cosentino-Todaro di Rende: agli studenti e alle loro famiglie, al Dirigente e ai docenti, al personale tecnico e amministrativo, impegnati nella difesa di una comunità scolastica che ha raggiunto negli anni traguardi importanti per la qualità delle attività formative e per tutte le azioni innovative messe in campo, anche grazie alla capacità di intercettare risorse di provenienza europea. Tutto ciò rappresenta motivo di orgoglio per la città di Rende e per tutte le comunità a Nord della nostra città.
Ci pare di capire, purtroppo, che il disegno di ridimensionamento del sistema scolastico cittadino sia destinato ad allargarsi fino a coinvolgere altri istituti altrettanto prestigiosi come il “Gioacchino da Fiore”. Le intenzioni degli Enti e delle Istituzioni competenti (Regione e Provincia in primis) sembrano coincidere con l’obiettivo di ridurre la città di Rende a un ruolo secondario e irrilevante, privandola di una delle sue più importanti conquiste: un sistema scolastico autonomo che contempla nella stessa città scuole di ogni ordine e grado, sino all’Università. Il momento storico della città è particolarmente drammatico, il commissariamento per mafia con il conseguente scioglimento degli organi elettivi ed esecutivi ha privato il Comune di ogni tipo di rappresentanza democratica.
Ma soprattutto per questo ragioni che lo Stato, in tutte le sue articolazioni, non può e non deve impoverire il tessuto civile e sociale della città, di cui quello scolastico rappresenta un avamposto irrinunciabile. Quando si è chiamati a bonificare la città e a ricostruirne le reti civili e democratiche fiaccate e indebolite delle incursioni delle organizzazioni criminali, occorre rivolgersi al mondo della Scuola, dell’associazionismo civile e delle parrocchie. In nome della razionalizzazione condotta solo secondo principi economici e aziendalistici, si sta portando avanti un processo che indebolisce, anziché rafforzare il percorso democratico di riscatto della città.
Pertanto, se gli illustri commissari insediatisi al comune di Rende sono stati chiamati, dopo i noti fatti, a svolgere non solo un’attività di contenimento dei fenomeni di illegalità e di criminalità, a loro si chiede di difendere e rafforzare i presidi di legalità e di formazione civile della città. Facciano allora come hanno fatto i loro colleghi in altri momenti e in altri comuni. A Gioia Tauro e Canolo (RC), nel 2018, ad esempio, le commissioni straordinarie, proprio per queste ragioni hanno chiesto e ottenuto dalla Regione Calabria la deroga al Piano di dimensionamento scolastico allora varato dalla giunta regionale guidata da Oliverio.
*attivaRende – già consigliere comunale