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10/01/2023 ore 16.46
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Campora San Giovanni, le ragioni dei contrari alla secessione da Amantea

I contrari alla fusione con Serra d'Aiello spiegano in un manifesto le ragioni per cui voteranno No al referendum, aspettando il Consiglio di Stato
di Redazione

In attesa della pronuncia del Consiglio di Stato che arriverà il 12 gennaio 2023 e in vista del referendum in programma dieci giorni più tardi, torna a far sentire la propria voce il fronte del No, ovvero quei cittadini che si oppongono alla secessione di Campora San Giovanni da Amantea e vedono con il fumo negli occhi la possibile unione della frazione con Serra d’Aiello. A tal proposito, i contrari delle due comunità hanno realizzato un volantino in cui sintetizzano tutte le ragioni per cui, a loro avviso, lo scenario geo-amministrativo debba restare immutato.

«Dividere le due comunità che sono state sempre unite – si legge nel documento – non è solo vietato dalle leggi che, invece, favoriscono la formazione di Comuni più grandi, ma è anche molto dannoso per tutti venendosi a ridurre gli accessi alle programmazioni territoriali, ai finanziamenti per imprese, lavori pubblici, servizi sociali e scolastici. La divisione porterebbe alla formazione di due unità più piccole e più deboli, si azzererebbe l’autonomia di Serra e la sua autogestione».

Secondo i promotori dell’iniziativa, in caso di effettiva nascita del nuovo Comune «la massa debitoria- 40/50 milioni di euro – divisa per abitante, porterà un debito iniziale di circa 10 milioni cui aggiungere altri 250.000 euro all’anno come quota ammortamento mutui per opere realizzate a Campora; risanare il debito da piccolo Comune sarà più difficile che non da Comune più grande che può trattare con più forza con gli organi di governo».