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30/04/2023 ore 19.25
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Cosenza, i Socialisti: «Per un primo maggio all'insegna della legalità e del lavoro»

In una nota congiunta l’assessore Pina Incarnato, la presidente della commissione legalità, Chiara Penna, il capogruppo Raffaele Fuorivia, i consiglieri Antonello Costanzo e Andrea Golluscio puntano il dito contro le politiche governative considerate inconsistenti
di Redazione

“Lavoro vuol dire diritti, vuol dire dignità, riconoscere i meriti ed i bisogni – affermano in una nota congiunta l’assessore Pina Incarnato, la presidente della commissione legalità, Chiara Penna, il capogruppo Raffaele Fuorivia, i consiglieri Antonello Costanzo e Andrea Golluscio –   Sino a quando non sarà realmente e concretamente così, il Partito Socialista Italiano non smetterà mai  di combattere per questi valori. Sembra, infatti, che ancora oggi la difesa del lavoro e dei diritti dei lavoratori sia un tema trattato in modo goffo e senza alcuna attinenza con la realtà. Tant’è che, solo a mo’ di spot, proprio nel giorno del 1° Maggio si convoca un Consiglio dei Ministri al fine di approvare norme sul lavoro e sulle politiche sociali che, però, non entrano nel merito delle problematiche che insistono nel mondo del lavoro, che parlano di morti sui luoghi di lavoro, di gap di genere, di mancata tutela della maternità ecc..  Il Governo del Paese è lontano anni luci dai bisogni dei lavoratori, a cui non sanno dare risposte. Si parla a vanvera senza indicare un percorso, per esempio, volto ad abbassare l’altissima percentuale di giovani inoccupati e disoccupati. Non è certo, infatti, con il prolungamento della durata dei contratti a tempo determinato o con il taglio delle tasse alle imprese che si risolve il problema. Sono necessarie, invece, proposte legislative sull’immissione dei giovani nel mondo del lavoro, nel pieno rispetto della loro dignità lavorativa e con la garanzia di giusti livelli di retribuzione, oltreché,  prevedendo la opportuna valorizzazione delle specializzazioni.

Non è accettabile una riforma che tratta marginalmente la tassazione sul costo del lavoro che grava per oltre il 40% sulle buste paga dei lavoratori pubblici e privati. Non è con il taglio del cuneo fiscale di 30 euro lordi nelle buste paga che si bilancia il costo della vita che incide per il 60/70 % su ciò che percepisce un lavoratore.

Non leggiamo e non ascoltiamo una sola parola o proposta sulla retribuzione minima garantita, non troviamo una sola proposta per tutti quei contribuenti possessori di Partita IVA, presi in giro dalla fantomatica FLAT TAX , poi abbandonati a se stessi, per privilegiare chi aveva fatturati di importo medio/alto.

Al Governo chiediamo soluzioni serie per salvaguardare la dignità dei lavoratori, per ridurre i casi di “morte sul lavoro” e per porre fine allo sfruttamento con l’imposizione di un salario minimo. Nel contempo che si affrontino le criticità delle PA e del Meridione. Siamo in un momento in cui vi è domanda ed offerta, ma non c’è lo sforzo della politica per mettere in piedi un piano massiccio di assunzioni. Su questi temi i socialisti proseguiranno una battaglia  forte e determinata, che è identitaria della nostra storia e della nostra tradizione.