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29/07/2023 ore 11.37
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L'Anpi apre una sezione a Cosenza e la intitola al maestro Antonante

«Antonello, figlio di partigiano, e anch’egli autentico partigiano ha creato e combattuto per uno spazio culturale libero e aperto, a uso di tutta la città»
di Redazione

Nel salone “G. Donato” della CGIL di Cosenza, è stato portato a termine il percorso costitutivo della sezione cosentina dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. L’assemblea elettiva è stata introdotta dalla vicepresidente del direttivo provinciale dell’ANPI di Cosenza Marta Perrotta, cui è seguita l’elezione del presidente della stessa assemblea, Ferdinando Pignataro, assistito dal segretario verbalizzante Prospero Francesco Mazza.

È toccato poi a Matteo Dalena, presidente provinciale dell’ANPI di Cosenza sezione “Paolo Cappello” ripercorrere le tappe che hanno portato alla costituzione una sezione cittadina dell’ANPI aperta però anche a residenti, domiciliati e lavoratori di quei centri come Rende, Castrolibero, Montalto e limitrofi che non hanno una sezione dell’ANPI.

Dopo il dibattito la commissione elettorale composta da Maria Pina Iannuzzi, Delio Di Blasi e Giuseppe Logrippo ha proposto per la nascente sezione un direttivo composto da 15 membri: Carlo Antonante, Giovanna Vingelli, Prospero Francesco Mazza, Francesca Ricca, Ida Rende, Giorgio Giraudi, Maria Luisa Garofalo detta “Lulla”, Ferdinando Pignataro, Francesco Chiarello detto “Ciccillà”, Maria Pina Iannuzzi, Delio Di Blasi, Maria Cristina Esposito, Francesco Montalto, Giuseppe Logrippo, Massimiliano Orrico detto “Max”. La proposta è stata approvata all’unanimità. Nelle prime riunioni il direttivo della nuova sezione eleggerà il proprio ufficio di presidenza. I membri del direttivo hanno poi deliberato all’unanimità, su proposta di Maria Pina Iannuzzi, già presidente provinciale, di intitolare il direttivo al compianto maestro Antonello Antonante, già vicepresidente dell’ANPI provinciale dal 2014 al 2018, con la seguente motivazione: «Antonello, figlio di partigiano, e anch’egli autentico partigiano sui legni dei teatri e in questa vita, ha rivoluzionato il concetto di teatro in Calabria. Per noi, generazioni differenti, e spesso non all’unisono nelle visioni politiche e culturali, Antonello è stato un esempio di costanza, lealtà e volontà resistente in una regione che troppo spesso riserva amarezze. Antonello ha creato e combattuto per uno spazio culturale libero e aperto, a uso di tutta la città, il suo teatro dell’Acquario che oggi non è più». Al termine dell’assemblea si è svolta la tradizionale pastasciutta antifascista, in occasione degli ottanta anni dalla destituzione di Mussolini, il 25 luglio 1943.